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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Gli italiani all’estero raccontano le affinità tra Italia e Spagna in video

Anche per il mese di giugno l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid seguirà il progetto audiovisivo. Tale iniziativa comprende la produzione di una serie di video raccolti sotto il titolo “Un pensiero da pensare insieme tra Italia e Spagna”. Nei filmati diversi studiosi esprimono le proprie riflessioni sul  confinamento obbligato nelle proprie case, raccontando anche le affinità culturali tra Italia e Spagna.

L’iniziativa è partita il 20 aprile organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid: nella pagina web e nei social dell’Istituto era riportato un progetto audiovisivo per coinvolgere noti autori, artisti e intellettuali italiani che facevano delle riflessioni sulle affinità tra la cultura italiana e spagnola approfittando dell’obbligo di isolamento che ha colpito il mondo.

Massimiliano Tarantino, direttore della Fondazione Feltrinelli, l’istituzione di Milano che raccoglie  un “pezzo d’Europa” coinvolto in questo momento drammatico e delicato per tutti. Difficoltà, però, da cui potrebbe nascere l’opportunità per cambiare tre punti fondamentali:  la democrazia, l’Europa e il ruolo della cultura. C’è bisogno, infatti, di tornare a riunirsi e discutere dopo settimane di silenzio  e una propensione all’iperindividualismo e l’iperliberalismo. Ora bisogna raccogliere questa disorientata eredità  e provi un rimedio.

Pensando a questo filo rosso di riflessioni che unisce  Roma e Madrid, non si tralasciano i Paesi dell’Europa Mediterranea, come la Francia, includendo ancella la  Germania che ha altre latitudini . Sperando, dopo il passaggio della tempesta epidemiologica, che possa sorgere una nuova democrazia fondata sui diritti e sull’uguaglianza. Attenta alle minoranze e che abbia la capacità e la voglia di  mediare tra l’operatore pubblico e l’azienda privata.

Nel reinventare una nostra nuova veste di cittadini dobbiamo affidarci alla cultura, alle idee, alle università e alla letteratura. Partendo dal Mediterraneo tutti i  cittadini europei dovranno affrontare un percorso di emancipazione, riconquistando il concetto di democrazia dei diritti umani e delle uguaglianze. Bisognerà reinventare anche l’Europa, assieme alla nostra identità e del nostro futuro. E la sfida sarà che questa forza di cambiamento coinvolga tutti i Paesi dell’Europa.

Un esempio di questo progetto di unione tra la cultura Italian e spagnola, lo porta la scrittrice Giusi Marchetta.  Utilizzando il celebre romanzo in due volumi Don Chisciotte della Mancia (El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha)  la scrittrice italiana analizza la società  spagnola, con un’opera scritta tra i 1605 e il 1615.

La scrittrice Caterina Venturini, invece, utili< le immagini più forti dell’emergenza sanitaria per racontare il momento drammatico collettivo, ricordando il celebre scrittore Gianni Rodari, non solo come il grande autore di racconti e filastrocche per bambini, ma anche come l’ideatore di un nuovo, personale e originale modo di guardare il mondo.

L’autrice di libri, Alessandra Sarchi, riflette su come in quest’epoca di isolamento è cambiata la percezione del tempo citando lo scrittore spagnolo Javier Marías e il concetto di come il tempo trasformi e influenzi i nostri gesti e le nostre azioni.

La riflessione della scrittrice Cristina Marconi prende spunto dall’espressione francese ‘bâtir des châteaux en Espagne’, ‘costruire castelli in aria’. Ragionando sul  nomadismo internazionale e su come cambierà; se la stessa espressione francese è destinata a trasformarsi in una gran programma di pragmatismo per il nostro futuro.

Clotilde Bertoni, studiosa e saggista, si interroga sul rapporto tra la stabilità e l’instabilità che coinvolge tutti gli aspetti della nostra vita e su come, questa difficile realtà, ci ha costretti a un’assoluta stabilità, forzata e artificiosa. 

La scrittrice Nadia Terranova esprime il suo “pensiero” approfondisce i poemi d’amore del poeta catalano Ausias March, raccolti nell’antologia “Un male strano”, (Einaudi).  Da queste pagine si evince un modo per riscoprire la fisicità, il desiderio del corpo, che in questi tempi sono stati resi difficili dal confinamento  fisico dellepersone.

Marta Inversini, direttrice della Fondazione Mondadori, mette al centro della sua riflessione Miguel de Unamuno, l’inestinguibile filosofo, lo scrittore impegnato, l’irriducibile rettore dell’Università di Salamanca, profondamente legato alla Spagna e alla sua ideologia, ma anche rivolto verso l’esterno, agli intellettuali e alla cultura europea.

Chiara Lagani, drammaturga  si concentra sulla dimensione del teatro in quanto spazio dove confluiscono l’incontro e, di conseguenza, il contagio. La distanza che siamo costretti a rispettare in questa nuova vita è la stessa che sta alla base del mondo dei sogni, come affermava lo scrittore Giorgio Manganelli “La vita è e deve essere il negativo dei sogni”.

Benedetta Marietti, direttrice del Festival della Mente di Sarzana, si ispira al concetto di viaggio in ogni suo aspetto: il viaggio drammatico dei migranti, il viaggio per turismo, un evento che ha la sua importanza perché  permette di costruire una nuova identità e reinventarci. E nei momenti di lockdown abbiamo potuto soltanto fare viaggi letterari. Tornare a viaggiare con Ulisse o con Don Chisciotte. Ma anche con lo scrittore britannico Bruce Chatwin, il tedesco Winfried Georg Sebald, l’americano Jack Kerouac o il britannico Joseph Conrad. 

Luigi Nacci, poeta e scrittore, ricordando il poeta basco Carlos Aurtenetxe riflette sulla capacità della poesia e della parola poetica di superare le frontiere, vincere le barriere e i limiti geografici. La sua speranza per il post-confinamento è la rivalorizzazione di quelle terre disabitate e svuotate che esistono in Italia e in Spagna e, citando Antonio Machado, desidera che tutti ritrovino la buona strada.

Lo scrittore e giornalista Giorgio Zanchini rivela diversi aspetti sulla sua forma di stare al mondo il modo di considerare gli esseri umani, la vita, la morte e la comunità, il tutto caratterizzato da un forte biculturalismo italiano e spagnolo.

Il filosofo Felice Cimatti prende spunto da una delle sue ultime letture: “La España vacía” (“La Spagna vuota”, Sellerio 2019) dello scrittore e giornalista Sergio del Molino, che descrive un viaggio storico, biografico e sentimentale in un paese disabitato della Spagna centrale; un vuoto caratteristico anche delle zone del centro Italia, dalla Toscana alla Calabria.

Ci sono anche i contributi visivi del poeta Adriano Padua; di Roberto Casarotto, responsabile dei programmi di danza per il Comune di Bassano del Grappa; di Shaul Bassi, Direttore del Center for Humanities and Social Change dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; della traduttrice Monica Bedana; di Cristina Marras, filosofa e ricercatrice del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche); dello scrittore, Jacopo La Forgia; della poetessa Sara Ventroni; della scrittrice Caterina Soffici; del scrittore Franco Michieli: dell’artista Monica Biancardi e di Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio Tre.

L’iniziativa si concluderà il 30 giugno.