Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

3.4.3. Luca Vaccari ci parla del Sistema valenciano dell’Innovazione

«Un sistema d’innovazione (SI) definisce come “l’insieme di elementi che, dal campo di applicazione nazionale, regionale o locale, agisce e interaziona, in una determinata geografia produttiva, sia a favore che contro qualsiasi processo di creazione, diffusione o uso della conoscenza utile economicamente”.

Lo scopo di un sistema d’innovazione (SI) è suddiviso in quattro sottoinsiemichiamati ambienti:

  • L’ambiente scientifico, costituito dai gruppi di ricercatori universitari e organizzazioni di ricerca pubbliche o private.
  • L’ambiente dei servizi tecnologici e avanzati, che riunisce le società di ricerca e sviluppo, i centri tecnologici, società di ingegneria e consulenza tecnologica, associazioni di ricerca e di affari pure come società di beni capitali e servizi avanzati.
  • L’ambiente produttivo, che è formato da aziende che producono beni e servizi e che esige e produce allo stesso tempo innovazione.
  • L’ambiente finanziario, che include entrambe le entità finanziarie private che offrono risorse per messa in servizio e sviluppo di progetti innovativi, come Entipubblici dell’Amministrazione e sovvenzioni autonome e crediti per incoraggiare attività innovative degli agenti SI in questione», conclude Luca Vaccari.

Luca Vaccari ci parla del Sistema pubblico di Ricerca e Sviluppo nella Comunità Valenciana

«I gruppi di entità che configurano il sistema pubblico di Ricerca e Sviluppo della  Comunità Valenciana si classificano in tre: università, istituti dipendenti del Consiglio Superiore per la Ricerca e Organizzazioni scientifiche (CSIC) e Organismi pubblici  di Ricerca (OPI) che dipendendono dalla Generalitat.

  • Le università valenciane sono: l’Università di Valencia (UV) e il Politecnico di Valencia (UPV), entrambi a Valencia capitale, l’Università di Alicante (UA), L’Universitat Jaume I (UJI) di Castellón e l’Università Miguel Hernández (UMH) a Elche.
  • Istituti dipendenti dal CSIC, dieci in totale: tre dei quali sono esclusivamentedipendenti del CSIC (Istituto di Acquacultura Torre del Sal, Istituto di Agrochimica e Tecnologia degli Alimenti e di Biomedicina di Valencia) e il resto si mescolano con le università e la Generalitat (Instituto di Biologia Molecolare e Cellulare delle Piante “Primo Yúfera”, Instituto di Fisica Corpuscolare, Instituto di Gestione dell’Innovazione e della Conoscenza, Istituto di Storia della Scienza e della Documentazione “López Piñero“, Istituto di Neuroscienze, Istituto di Tecnologia Chimica e Centro di Ricerca sulla Desertificazione). L’OPI (Organismo Pubblico di Ricerca) dipende dalla Generalitat, tre in totale: orientatifondamentalmente a scienze della vita (Istituto di Valencia di

Ricerca Agricola, Istituto di Valencia di Studi su Sanità Pubblica e Centro Studi Ambientali del Mediterraneo).

«Il Piano Scientifico della Comunità Valenciana comprende cinque aree d’intervento: attrezzature, infrastrutture, formazione del personale ricercatore e tecnico, miglioramento di ricercatori, progetti e programmi di Ricerca e Sviluppo e programmi di grandi infrastrutture», conclude Luca Vaccari.

Luca Vaccari ci parla de seistema Finanziamento della Ricerca e viluppo della Comunità Valenciana

«La partecipazione del settore finanziario convenzionale

(banche e casse di risparmio) alle attività della Ricerca e Sviluppo è scarsa, sia per i fondi assegnati sia per la gamma di attività sviluppate. D’altra parte, INVERCOVA è l’unico fondo di capitale di avviamento (pubblico-privato) con un terzo della partecipazione privata attraverso Bancaja, CAM, Banca di Valencia, Seguros Vitalicios, Iberdrola e la Corporazione di Alimentari e Bibite.  I restanti due terzi provengono dalla Generalitat Valenciana, attraverso l’Istituto di Finanza Valenciano. L’unica compagnia di capitale a rischio con sede a Valencia è Natwest Venturer, S.A», spiega Luca Vaccari.

«A livello regionale, il finanziamento  proviene principalmente

da due istituzioni: il ministero di Educazione e Cultura, responsabile della gestione del Piano della Scienza e l’IMPVA. Nell’ambito settoriale, è degna di nota la Direzione Generale d’Innovazione Agricola e Zootecnia come entitàfinanziaria che fornisce fondi per incrementare le attività di ricerca e sviluppo legate all’agricoltura», conclude Luca Vaccari.

Luca Vaccari ci parla degli Istituti tecnologici 

«Gli istituti tecnologici sono entità il cui scopo è quello rendere dinamice e favorire l’innovazione nelle aziende, offrendo una vasta gamma di servizi tecnologici, come il supporto tecnologico e le attività di consulenza tecnica e la formazione tecnologica, tra gli altri. La Comunità Valenciana si distingue per un’ampia fornitura di centri tecnologici, di livello più alto rispetto alla medianazionale, alcuni di loro pionieri.

La rete d’istituti tecnologici di IMPIVA ha 16 istituti tecnologici (IT) che rappresentano la maggior parte del supporto all’innovazione della regione», conclude Luca Vaccari.

Luca Vaccari ci parla dei Parchi tecnologici

«I parchi tecnologici hanno la funzione di promuovere l’innovazione e dotare le aziende di un ambiente a vantaggio della competitività e dello sviluppo pratico delle idee. I parchi servono come strumento per la diffusione dell’innovazione e del trasferimento della tecnologia.

Il Parco Tecnologico di Valencia (VPT) è stato creato su iniziativa di IMPIVA, attualmente è noto come l’Istituto Valenciano per la Competiività delle Imprese(IVACE). Il Parco Tecnologico di Valencia ha nove istituti tecnologici promossida IMPIVA in collaborazione con gli imprenditori dei settori corrispondenti e delle università, un CEEI, un centro di formazione e le aziende industriali ad alta intensità di

Ricerca e Sviluppo e società di servizi avanzati. La concentrazione nel Parco Tecnologico di Valencia di questi istituti, consente alle aziende di beneficiare del contatto diretto con i suoi tecnici e ricercatori. Gli obiettivi principali del VPT

sono: migliorare la diversificazione industriale della Comunità Valenciana, incoraggiare l’incorporazione di nuove tecnologie e iniziative di supporto alla Ricerca e Sviluppo. Predominano,

le attività di servizi e, in particolare, quelli dei servizi forniti alle aziende e alla ricerca e all’insegnamento», conclude Luca Vaccari.