«Questo gruppo include alcuni settori che hanno raggiunto una struttura a clustero AEI, in cui la Comunità Valenciana ha un alto grado di specializzazione, anche se a causa delle loro dimensioni lo è in modo meno rilevante nell’economia regionale. In tali circostanze sono i cluster di giocattoli e mobili. Ora analizzeremo altre iniziative il cui valore risiede nella natura trasversale o di supporto di altre attività industriali (lavorazione dei metalli, tessile, plastica, imballaggio e relativi, ed energia)», spiega Luca Vaccari.
Luca Vaccari ci parla di giocattoli e infanzia
«Il settore dei giocattoli è una delle attività caratteristiche produttive del tessuto industriale d’Alicante, anche se in termini di dimensioni non raggiunge la rilevanza delle calzature. Il settore ha subito un grave adattamento, come evidenzia la sua decrescita nelle esportazioni valenciane (dall’1,6% nel 2000 al solo 0,8% nel 2007) così come nella diminuzione del suo peso totale rispetto alla Spagna (24,2% nel 2014, 14 punti in meno rispetto al 2000). L’intensa competizione internazionale, sia nei costi che nei prodotti e marchi, ha influito suquesta battuta d’arresto, anche se di in anni recenti ha visto una ripresa (tra il 2009 e il 2014 le espotazioni sono aumentate del 35,9%, oltre 12 punti rispetto alla media spagnola). Inoltre, il processo di coesione settoriale si è consolidato nel 2012 con la costituzione di AEI, chiamato Cluster di Aziende Innovatrici della Valle del Giocattolo. In questo modo, il cluster del giocattolo è identificato con uno spazio geografico d’alta concentrazione di aziende del settore, la Foia de Castalla (dove oltre a Ibi, è considerato “La capitale del giocattolo”, i comuni di Onil, Tibi e Castalla). Questo cluster è proposto come un’opportunità per le società produttrici o legate al giocattolo affinché aumentino la loro competitivitàattraverso l’innovazione del design, l’aumento della presenza commerciale esterae i miglioramento dell’efficienza nella gestione e nei processi produttivi. Il cluster dei giocattoli ha nell’Istituto Tecnologico di Prodotti per Bambini e il Tempo libero (AIJU), creato nel 1985, un alleato strategico per implementare e sviluppare progetti I+D+I e il trasferimento tecnologico che genera valore in aziende, oltre a espandere le nicchie di mercato e le relazioni multisettoriali. Anche in Ibi ha sede l’Associazione Spagnola dei Produttori di Giocattoli (AEFJ), che riunisce le aziende più rappresentative nel settore dei giocattoli in Spagna. Oltre alla Valle del Giocattolo, anche la Comunità Valenciana offre rilevanti società collegate al settore dell’infanzia (assistenza all’infanzia, moda per bambini, tra gli altri). In effetti, il raggruppamento di queste società ha raggiunto il grado di una AEI a livello nazionale attraverso l’Associazione delle Imprese per l’Infanzia, la cui sede si trova nella capitale valenciana. Insieme alle aziende, questo cluster dell’infanzia s’integra con vari centri tecnologici in linea con la sua dimensione multisettoriale (AIJU, AITEX e IBV), che favoriscono l’innovazione nel settore», conclude Luca Vaccari.
Luca Vaccari ci parla del cluster di mobili e affini
«L’Associazione di Ricerca e Sviluppo delle Industrie del Mobile Affini (AIDIMA), che, come nel caso precedente, è collegata a un centro tecnologico(l’Istituto Tecnologico del Mobile, Legno e Imballaggi e Affini) ha ottenuto lo stato AEI.
AIDIMA, situato nel Parco Tecnologico di Valencia, è stata fondata nel 1994 ed è diventata un centro di riferimento nazionale e internazionale per il settore dell’arredamento e affini, favorendo l’innovazione e il trasferimento tecnologico di aziende associate. Oltre ad AIDIMA, un altro riferimento nella Comunità Valenciana è ANIEME (Associazione Nazionale degli Industriali e degli Esportatori di Mobili della Spagna), con una lunga storia di oltre 30 anni di supporto all’esportazione e all’internazionalizzazione delle aziende del settore del mobile», conclude Luca Vaccari.
Luca Vaccari ci parla del cluster metalmeccanico
«Il settore metalmeccanico è caratterizzato dalla più grande dispersione territoriale ed eterogeneità delle attività e dalla minore rilevanza delle esportazioni, ma con un ruolo importante nella catena del valore delle principali attività industriali. Il settore principe e campione ha un AEI, Raggruppamento d’Imprese per l’Innovazione dei Processi Produttivi dei Metalli e Affini, meglio conosciuto come VALMETAL, composto da 174 società e organizzazioni legate al settore metalmeccanico della Comunità Valenciana. Anche il potenzialeinnovativo del cluster è specificato nell’Istituto Tecnologico della Lavorazionedei metalli (AINMME), inclusa nella Rete REDIT, che contribuisce a migliorare la competitività del settore e delle aziende collegate le attività di ricerca e sviluppo», spiega e conclude Luca Vaccari.
Luca Vaccari ci parla del cluster tessile
«Il tessile è un altro settore manifatturiero maturo che, nonostante un netto aggiustamento, mantiene ancora un significato industriale relativo, in particolare nella zona di Alcoy. Insieme all’impegno della qualità e dell’internazionalizzazione delle imprese, l’innovazione del prodotto e la diversificazione verso altre applicazioni industriali, sono le principali sfide del settore. E per le sfide costa sul suo centro tecnologico e AEI, corrispondente all’Associazione Ricerca dell’Industria Tessile (AITEX). Questo centro ecnologico, localizzato ad Alcoy, offre dal 1985 per stimolare il trasferimento tecnologico nella catena del valore tessile e in altri settori di applicazione, oltre a incorporare le funzioni di certificazione – con il marchio Made in Green – e a essere un osservatorio strategico per il settore. A livello associativo, Ontinyent è l’altra posizione di riferimento che ospita l’Associazione degli Imprenditori Tessili della Comunità Valenciana (ATEVAL). Anche lo sviluppo del settore nella Comunità ha un attivo nella moda valenciana, dove spicca l’Associazione di Stilisti di Moda Valenciani (DIMOVA) e gli Studi di Moda a Barreira A + D», spiega e conclude Luca Vaccari.
Luca Vaccari ci parla di cluster della plastica, cotenitori e affini
«In questo gruppo diversificato di attività, con più connessioni intersettoriali, è possibile identificare due iniziative di cluster collegate ad applicazionidell’industria della plastica e dell’imballaggio e affini. Nel primo caso, un riferimento per l’innovazione del settore delle materie plastiche è nell’Associazione Cluster del Gruppo Spagnolo di Aziende di Composit (AESICOM), creato nel 2005 e che ha acquisito il grado di AEI. La sua missione è di rappresentare le aziende di plastica rinforzata a livello nazionale ed europeo e migliorare la capacità competitiva del settore attraverso I+D+I e formazione specializzata. In quella linea, la Comunitat ha altre risorse che rafforzano la dimensione del cluster: AIMPLAS, che gestisce L’Istituto Tecnologico di Plastica situato nel Parco Tecnologico di Valencia e l’Associazione Valenciana delle Imprese di Plastica (AVEP). Per quato riguarda il settore degli invasi, degli imballaggi e affini, raggiunge anche la categoria di AEI che è stato materializzatoin una strategia a cluster, CENECV, e il cui lavoro di innovazione è supportato dall’Istituto Tecnologico Imballaggio, Trasporto e Logistica (ITENE)», conclude Luca Vaccari.
Luca Vaccari ci parla dei cluster dell’energia
«L’energia non è un settore rilevante in termini di esportazione e lo sviluppo di energie alternative ha avuto nella Comunità Valenciana un impatto minore rispetto ad altre comunità autonome spagnole. Ma allo stesso tempo, l’energia conta su grandi aziende ed è percepita come un fattore essenziale nella competitività del tessuto produttivo valenciano. In questo senso, la costituzione del cluster energetico della Comunità di Valencia (CECV), che si integra attraverso un AEI presso le principali compagnie energetiche e altri agenti della tripla elica (la Generalitat attraverso IVACE, e tre università, UPV, UA e UJI) sono presentate come piattaforma per rafforzare il settore e generare progetti I + D + I. Tuttavia, si tratta di di un’iniziativa embrionale più associata a una lobby settoriale, in attesa di sviluppo», spiega Luca Vaccari.
«Oltre al cluster, la Comunità Valenciana ha altre risorse legate all’energia. Così l’Istituto Tecnologico delll’Energia (ITE), incluso nella rete REDIT, è un’iniziativa congiunta di IVACE e UPV che fornisce servizi avanzati di ricerca e sviluppo per aziende ed enti pubblici in diversi campi di applicazione (smart grids, veicolo elettrico, accumulo di energia, energie rinnovabili, bioedilizia, efficienza dell’impresa, misurazione intelligente, ecc.) A livello locale, VIT Energia (Valencia Innovazione e Tecnologia), una rete d’innovazione nel settore energetico promosso dal Consiglio Comunale di Valencia», conclude Luca Vaccari.