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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

5. Conclusioni

Il bilancio che può essere fatto della socioeconomia valenciana è più la mescolanza di luci e ombre che mostrano le pagine di questo studio che è il risultato di un continuo processo di passi indietro. Sebbene non vi siano agenti rilevanti della socioeconomica levantina che esprimono una visione estrema delle difficoltà che la regione ha attraversato negli ultimi dieci anni, ci sono pochissimi agenti che pensano in modo opposto a quello che sintetizzato in questa analisi.

Tuttavia il bilancio che può essere fatto in ogni momento, se si tratta del risultato di un processo.  Di diversi processi che si sovrappongono e si accoppiano. E nel caso della Comunità Valenciana, si possono trovare indiscutibili progressi in attività avanzate e notevoli sviluppi basati su traiettorie produttive profondamente radicate nella regione. Anche se, come nel gruppo spagnolo, esistono anche processi in cui l’allocazione delle risorse non ha avuto successo e ha lasciato un’eredità costosa in termini di perdita di risorse o debito accumulato. Le ragioni di ciò saranno in una certa misura intrinseche nella natura associate all’organizzazione politica che si è verificata nella regione negli ultimi  anni, o affondano le sue radici in difficoltà, un po’ sfortunate, a rendono tutti i processi allocativi un successo clamoroso. Ma, in ogni caso, determinano un bilancio che avrebbe potuto essere migliore.

Tutto ciò non sarà una diagnosi discutibile se non fosse perché si basa sulla constatazione che il reddito pro capite nella Comunità Valenciana è oggi, in proporzione alla media spagnola, significativamente inferiore a quello del suo insieme, che a sua volta è diminuito in modo significativo rispetto a quello della zona euro, con il quale eravamo soliti strattonare prima della crisi. E anche perché, oggi, la regione soffre di un’insufficienza finanziaria manifesta che contrasta nettamente con la situazione meno affogata che si verifica nella maggior parte delle comunità autonomie spagnole.

Pertanto, non sorprende che siano molto evidenti, tra gli osservatori della Comunità Valenciana con sede in essa, e tra quelli al di fuori della regione, questi deterioramenti e la certezza che “i Valenciani sono poveri” mentre sono anche evidenti, forse. dagli osservatori più lontani dalla realtà valenciana di tutti i giorni, gli attributi della modernità e della specializzazione produttiva (in particolare evidenziando il settore turistico nel suo insieme), il dinamismo delle esportazioni e la vibrante società civile e commerciale che caratterizza la regione. A questo punto, tutti gli agenti valenciani, coloro che sono sempre stati in prima linea nella propria attività commerciale, professionale, lavorativa e personale, contro il vento e la marea e i nuovi arrivati ​​alle responsabilità istituzionali, hanno la responsabilità di decidere attentamente i prossimi passi per attuare le soluzioni per risolvere le contraddizioni accumulate e guidare la regione verso il percorso di crescita socio-economica che la regione desidera percorrere. Soprattutto, per dare ai valenciani piena fiducia in se stessi e nei loro valori. 

Una cosa possibile è, come viene spesso praticato, l’adanismo,  partendo da zero o tornando ai paradigmi passati che non sono in vigore oggi, date le nuove basi produttive, corporative e di stile di vita della popolazione che l’era digitale comporta. Troppa frustrazione potrebbe portare a seguire questa strada. Ma le sue conseguenze non saranno sicuramente migliori di quelle vissute a causa degli errori commessi nel passato recente e remoto.
In modo alternativo, i valenciani possono optare per realizzare una diagnosi sicura di come sta attualmente andando la socioeconomica levantina, le ragioni  della loro prostrazione, da un lato, e della loro instancabile ricerca dell’eccellenza, dall’altro. E, con pragmatismo e risoluzione, non senza il sacrificio che comporta, incamminarsi verso le soluzioni che il senso comune dei leader istituzionali, e l’esperienza del tessuto imprenditoriale valenciano, e l’onere di una società paziente e lavorativa, sapranno come trovare in un contesto istituzionale di aiuto.

In questo scenario alternativo, serva come esempio alcune delle strategie chi si raccomanda di adottare in questo studio.  Una di queste  ha a che fare con il fatto che la catena del valore del settore turistico levantino continua a spostarsi verso l’eccellenza della sua offerta e servizio, sfruttando l’attuale buona situazione turistica, Un’altra strategia ha lo scopo di garantire che il potente settore delle esportazioni della regione raggiunga l’immersione digitale dell’intera catena del valore, in modo da sfruttare tutti i vantaggi che l’era digitale offre alle aziende. Infine, tra le altre strategie, viene proposta la mobilitazione delle forze civili, imprenditoriali e le istituzioni di Valencia per stabilire alleanze con i principali centri logistici peninsulari che consentono di rafforzare a livello globale quei progetti di portata produttiva e sociale  che hanno la loro origine nella Comunità di Valencia.