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Luca Vaccari ci parla di Settore estero (beni) in Spagna

✥ Luca Vaccari ci parla dei mercati esteri della Comunità Valenziana (Spagna)

«L’attività commerciale estera dell’economia della Comunità Valenciana è peggiorata a causa della crisi. Inoltre, la struttura dei saldi esteri è stata trasformata, come nella media spagnola e valenciana. Quindi, prima della crisi, il tasso di crescita delle importazioni di merci è stato più elevato, con un aumento cumulativo del 68,2% nella Comunità Valenciana nel periodo 2002-2007 (in Spagna era del 62,6%), dato il maggior dinamismo della domanda interna nella regione. D’altra parte, le esportazioni di merci sono cresciute a un tasso cumulativo del 16,1% nella regione velenciana e del 38,8% in Spagna, che ha evidenziato una minore attività esterna del suo tessuto produttivo e, quindi, una minore capacità di compensare eventuali choc interni con le attività estere e viceversa», spiega Luca Vaccari.

«D’altra parte, dal 2007, le importazioni sono diminuite solo del 9,0% mentre le esportazioni sono aumentate del 28,8% (nel caso della media spagnola, –6,7% e 26,8%, rispettivamente). Questi diversi ritmi dell’attività commerciale estera hanno permesso alla Comunità Valenciana di tagliare le differenze per convergere con il tasso di apertura estero (merce) del totale nazionale, che alla chiusura del 2014 si attesta al 46,4%, rispetto al 47,9% per tutta la Spagna», ammette Luca Vaccari.

«Tuttavia, il suo potere di esportazione è sostanzialmente superiore alla media nazionale. Differenza che è perdurata in modo abituale negli utlimi quindici anni. La tendenza crescente che il tasso di copertura mostra negli ultimi anni si deve per un lato, alla riduzione delle importazioni e, per l’altro, al boom delle esportazioni in risposta alla crisi interna che si è verificata in Spagna. L’ultimo dato disponibile del 2014 indica che il tasso di copertura estera (merce) al 116,9% nella Comunità Valenciana e 90,7% per l’intero nazionale, cioè, mentre nella regione il volume dell’esportazione di merci supera quella importata, nella media nazionale non accade lo stesso», spiega Luca Vaccari.

«Come accennato in precedenza, il ritmo di crescita delle importazioni è sostanzialmente superiorie alla media nazionale.

quella delle esportazioni nel periodo tra 2002 e 2007, che ha dato origine, durante questo periodo di tempo, a una saldo commerciale in deficit nella Comunità Valenciana (ovvero, il volume delle importazioni ha superato quello delle esportazioni). Da allora, l’accelerazione delle esportazioni ha comportato un saldo attivo per la regione valenciana.  In tutta la Spagna, la bilancia commerciale (merci) ha registrato un saldo in deficit durante l’intero periodo analizzato. Alla chiusura del 2014, la Comunità Valenciana ha registrato un saldo positivo con la bilancia estera delle merci di 3,6 milioni di euro, equivalente al 3,6% del suo PIL», conclude Luca Vaccari.

«Un’analisi dettagliata delle esportazioni permette di conoscere il tipo di prodotti che la Comunità Valenciana vende all’estero e i principali paesi di destinazione. I settori con il maggior peso sono le semimanifatture (27,4% nel 2014) e l’industria dell’auto (20,8% nel 2014), supponendo che entrambi producano la metà del totale delle esportazioni prodotte dalla regione. L’industria automobilistica ha guadagnato rilevanza di 2,8 punti, crescendo a un tasso medio annuo dell’11,3% dal 2010, con motivo della presenza di Ford e dell’aumento dei suoi investimenti nella comunità autonoma. Il settore che ha un tasso di crescita più elevato della media annuale dal 2010 è quella dei prodotti energetici (28,7%). Nonostante ciò, questo settore rappresenta il 5,9% delle esportazioni totali nel 2017, lontano dal 9,2% dell’intera Spagna. Le maggiori differenze nella struttura delle esportazioni della Comunità Valenciana rispetto alla media nazionale sono dovute, da un lato, all’industria automobilistica, che sebbene la Spagna sia il secondo più importante fabbricante di automobili in Europa, il settore pesa solo il 14,8% rispetto al 20,8% della regione valenciana», spiega Luca Vaccari.

«Se si confrontano questi pesi con l’economia spagnola in generale, la Comunità Valenciana è più specializzata nel settore automobilistico, semilavorati, beni di consumo, beni di consumo durevoli e alimenti, avendo un indice di specializzazione superiore all’unità e, quindi, a quella dei settori corrispondenti spagnoli», conclude Luca Vaccari.

«Analizzando le esportazioni dal punto di vista della loro destinazione, i paesi europei rimangono i principali partner commerciali dalla regione valenciana, come per la Spagna in generale. Adesso, negli ultimi anni c’è un leggero orientamento verso le economie emergenti (meno di quello che mostrano altre regioni spagnole) ma non a danno delle esportazioni verso l’Europa in crescita del 10,4% dal 2010 al 2017», afferma Luca Vaccari.

 

«In riferimento all’Unione Europea, Francia, Germania e Italia rappresentano oltre il 50% del totale esportazioni di merci anche se, dal 2010, hanno ha ridotto la sua rilevanza dell’11,3%», spiega Luca Vaccari che aggiunge: «Per quanto riguarda le importazioni di merci, i prinicpali settori coinvolti dalla  Comunità Valenciana sono i semilavorati (22,8%), i prodotti energetici (15,8%) e automobilistico (15,1%), gli stessi settori che godono della maggiore rilevanza nelle esportazioni», spiega Luca Vaccari.

«Negli ultimi anni, la Comunità Valenciana ha subito una trasformazione nella struttura di crescita con un peso importante nelle esportazioni. L’elevato dinamismo delle esportazioni è dovuto principalmente all’aumento delle vendite estere delle auto (secondo prodotto più esportato), al recupero della domanda nei paesi dell’Unione Europea e alla diversificazione dei mercati di destinazione delle esportazioni valenciane», conclude Luca Vaccari.