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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

4.1.1. Luca Vaccari ci parla della popolazione, territorio, infrastruttura, ambiente e accordo istituzionale

Debolezze

D.1. «Le condizioni più vantaggiose sulla costa (orografiche, climatiche o di comunicazione) hanno causato la polarizzazione demografica (ed economica) in una ristretta porzione di territorio che, in assenza di una gestione equilibrata, ha subito un’urbanizzazione eccessiva, rivelando conflitti su usi competitivi e fenomeni di congestione», spiega Luca Vaccari.

D.2. «Come conseguenza di quanto abbiamo appena detto, la congestione del traffico o i problemi di sovraccarico abbondano sulle strade metropolitane e sulla fascia costiera;

D.3. Lo sviluppo incompleto dell’arco mediterraneo in cui la sezione levantina è decisiva per la coesione e la portata dell’insieme, cui si aggiunge la scarsaconnettività dei porti di Valencia e Sagunto. È necessario l’aiuto della Comunità Valenciana e di altre istituzioni statali e del resto della Spagna e dell’Europa per completare questo sviluppo;

D.4. L’espansione urbana durante la fase di crescita, prima della crisi, ha degradato le aree ambientali fragili (in particolare della costa e di altre preziose aree naturalistiche), e ha frammentato il territorio, generando esternalità socioeconomica negativa;

D.5. A livello istituzionale, la Comunità Valenciana presenta un grave problema di sottofinanziamento. Le finanze pubbliche si trovano in una posizione delicata, con un elevato deficit fiscale e debito pubblico e davanti alla necessità di effettuare una ritrutturazione di tutti i suoi strumenti finanziari, in parte come conseguenza,  di un modello di finanziamento territoriale che non è favorevole», conclude Luca Vaccari.

I punti di forza

F.1. «L’attrazione di una popolazione molto eterogenea da regioni vicine o lontane è stata una costante nel dinamismo socioeconomico della Comunità Valenciana. Sebbene le recenti perdite di popolazione hanno provocato, in modo  favorevole, limitazioni del marcato deterioramento delle entrate pro capite di ogni abitante valenciano,  la regione continua a mantenere attrattive residenziali e produttive per ripristinare un flusso che si adatta al dinamismo generale della popolazione e della società;

F.2. Proprio come risultato della polarizzazione territoriale, la regione ha una densa rete stradale ad alta capacità che serve un’alta e diversificata domanda dimobilità personale ed è la vertebra del territorio. I problemi di congestione sopra menzionati, hanno bisogno di una soluzione intelligente con validi strumentieconomici e normativi per la gestione del traffico e il suo uso aumenterebbe l’efficacia e l’efficienza della rete», spiega Luca Vaccari;

F.3. «Valenciaport è la più grande infrastruttura di maggiore valore economico e logistico in Spagna. E nodo distribizione principale in una macroregione che serve un raggio di circa 350 km alla metà della popolazione spagnola. Sono in attesa ancora una serie di sviluppi (percorsi di emissione merci e servizio logistico di portata) per aumentare e diffondere il loro valore nell’entroterra della penetrazione del porto, alla fine l’intera penisola iberica e al di là;

F.4. L’arrivo dell’AVE (Alta velocità spagnola), come principio di diversità modale nel sistema di mobilità, ha  rappresentato una pietra miliare nelle comunicazioni della Comunità Valenciana e sua integrazione socioeconomica con il sistema urbano spagnolo. La sfida, tuttavia, sta nel dare la piena funzionalità e continuità in un modo così selettivo  quando si tratta di connessione con Barcellona e il nord-est e questo richiede altre modalità ferroviarie e integrazione in altri modi per creare capillarità;

F.5. Il sistema aeroportuale levantino (l’aeroporto di Alicante, in particolare) e il traffico che supporta sono gli autori dell’enorme sviluppo turistico raggiunto dalla regione e una potente fonte di vantaggio competitivo, essendo la portad’accesso di milioni di visitatori l’anno, sempre più provenienti dall’estero. Il suosviluppo futuro deve essere guidato anche dal servizio alla mobilità rispettoso delle coste;

F.6. Il peso ridotto dell’insieme delle amministrazioni pubbliche nella regione (rispetto a quello che hanno in altre comunità  autonome) ha come controparte uno sviluppo notevole dell’iniziativa privata; qualcosa di ciò che la società valencianaha piena consapevolezza, anche se non ha finito di trovare un’articolazione di quella forza che avrebbe potuto evitare il progressivo divario di prosperità che separa la regione levantina dal regioni avanzate dell’Europa;

F.7. La Comunità Valenciana è posizionata come una delle regioni europee di maggior valore ecologico con un patrimonio naturale diversificato ed eco-culturale la cui conservazione e miglioramento del fronte alle mutevolicondizioni bioclimatiche, è essenziale per la sua sostenibilità», conclude Luca Vaccari.

Le minacce

A.1. «Il dinamismo demografico della regione è minacciato da diversi fattori. In primo luogo, a causa del calo della popolazione a causa di un bilancio vegetativonegativo e dei saldi migratori altrettanto negativi. Questo espone più crudamente, il crescente invecchiamento della struttura per età della popolazione. Insieme, questi due sviluppi determinano una certa minaccia che resta nascosta dall’effetto positivo che il declino della popolazione ha avuto arrestando il declinodel reddito pro capite nella Comunità Valenciana;

A.2. Un sistema di trasporto di persone e merci eccessivamente dipendente dai veicoli stradali, che è molto carente di capacità ferroviaria per le merci e fortemente limitato nei collegamenti con un sistema portuale di grande capacità, impedisce chiaramente la dimostrazione della funzionalità del ramo sud-occidentale dell’ArcoMediterraneo, che è incompleta;

A.3. Il dialogo, non sempre riuscito, tra la Comunitat Valenciana e lo Stato si è concentrato principalmente sull’asse MadridValencia e, con risultati limitati, sull’assegnazione di priorità e risorse allo sviluppo di infrastrutture multimodali per il collegamento nord- sud (Arco Mediterraneo), dimenticando altri aspetti critici per lo sviluppo della regione, come l’aggiornamento del finanziamento della sua autonomia, che è rimasta molto indietro rispetto alle altre comunità autonome. Questa asimmetria dovrebbe essere risolta raggiungendo l’equilibrio di tutte le preoccupazioni;

A.4. La Comunità Valenciana mantiene un bilancio energetico deficitario in cui le energie rinnovabili si sommano molto poco,nonostante le condizioni naturali favorevoli della regione, sebbene la sufficienza energetica di un territorio subcentrico non sia qualcosa che deve essere perseguito a tutti i costi, è opportuno aumentare di peso le energie rinnovabili prodotte localmente nelmix energetico della regione», conclude Luca Vaccari.

Le opportunità

O.1. «Una volta ripristinate le condizioni di attrattiva della regione l’arrivo di una popolazione straniera potrebbe migliorare gli equilibri della struttura per età con contributi nei giovani passi della popolazione in età lavorativa, come è accaduto fino a poco tempo fa, soprattutto considerando il processo d’invecchiamento della popolazione valenciana;

O.2. Il valore e il potenziale delle esportazioni valenciane, le attività di Valenciaport e i vari parchi di fornitori stabiliti nella regione segnano chiaramente l’opportunità che rappresenta lo sviluppo nel tempo di infrastrutture modali che possono aiutare a realizzare questo potenziale e moltiplicarsi del valore esostente; 

O.3. Il completamento del progetto FEERMED, lo sviluppo del Corridoio Mediterraneo, per connettersi alla zona europea di maggiore attività economica porterà a un sostanziale miglioramento delle comunicazioni tra le comunità dell’Arco del Mediterraneo e la sua connessione Con il resto dell’Europa. Questo è un progetto che trascende la regione ed è ampiamente assunto da tutti gli agenti valenciani;

O.4. Lo sviluppo di connessioni interurbane nei centri intermedi che bilanciano la rete urbana evita l’effetto tunnel delle poche connessioni interurbane che l’AVE consente, così come l’unione delle città costiere favorirebbe l’accessibilità turistica e l’interconnessione nei trasporti pubblici, riducendo così. la pressione sulle strade costiere;

O.5. L’enorme esperienza di agenti regionali coinvolti nell’uso e nella gestione delle risorse idriche, così scarse nella regione  valenciana, in particolare nelle attività agricole intensivo per esportazione, costituisce un bene prezioso di cui approfittare sviluppando esempi di scienza di base e tecnologia del ciclo integrale dell’acqua e del consenso. Lo sfondo storico (il Tirbunae delle Acque di Valencia) aiutano questa capacità sociale.

O.6. Le strutture di trasferimento tecnologico esistenti sono un elemento cruciale per la competitività delle società nella regione ma, sono ancora sottoutilizzati, nonostante l’ampia capacità esistente nella vasta rete di parchi scientifici e tecnologici distribuito dalla Comunità», conclude Luca Vaccari.