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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Compagnie aeree, ecco i consigli per i passeggeri

Le autorità europee in materia di salute e sicurezza aerea raccomandano, ma non rendono obbligatorio, il distanziamento sociale in volo, preferendo piuttosto affidarsi all’uso costante delle mascherine e delle soluzioni disinfettanti. Questo per non perdere posti e volare con aerei semivuoti.

Una scelta, però, che va contro quanto stabilito dal Governo italiano che obbliga le compagnie aeree di rispettare una determinata distanza tra i passeggeri di un metro almeno fino al 3 giugno. Questo dice l’Easa (Agenzia europea per la sicurezza aerea) e dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) in modo da porre le basi per regolamentizzare  in Europa con l’emergenza per la pandemia del Covid-19.

L’Italia chiede un metro di distanziamento tra i sedili dei passeggeri, ma l’Easa impone almeno 1,5 m. Nel caso no fosse possibile mantenere tale distanza, i passeggeri hanno l’obbligo di mantenere dentro l’aereo sempre la mascherina.

Il documento della Easa ed Ecdc nelle sue 28 pagine regolamenta a 1,5 metri lo spazio minimo tra due passeggeri, quindi più del metro previsto in Italia. «Dove è  consentito dal numero di passeggeri, dalla configurazione della cabina e dai requisiti – recita il documento –  sulla distribuzione dei pesi a bordo» le compagnie aeree «dovrebbero assicurare la distanza fisica» tra i passeggeri.  Le famiglie «possono sedersi uno di fianco all’altro». E qualora  il distanziamento non possa essere garantito? «per i tassi di riempimento, la posizione dei sedili o altre restrizioni operative» allora il requisito base diventa quello della mascherina.

Se il mancato obbligo della distanza sociale è una «vittoria» per compagnie aeree e aeroporti — anche per ragioni economiche —, le autorità nazionali possono comunque adottare misure più drastiche. Non solo. Dall’ingresso in aeroporto e fino al termine del viaggio i passeggeri sono tenuti a indossare la mascherina, eccezion fatta per i minori di sei anni. I passeggeri all’interno dell’aereo devono cambiare la mascherina ogni quattro ore: il dispositivo di protezione delle vie respiratorie, infatti, non può essere indossato per più di quattro ore consecutive. le disposizioni avvisano i viaggiatori di «assicurarsi di portarsene un numero sufficiente per concludere il viaggio».

Ovviamente sono previste le sanzioni per chi non rispetta le norme.  Chi si rifiuta di indossare una mascherina, non deve entrare in aeroporto né salire sull’aereo. Poi, qualora il passeggero fosse scoperto senza mascherina, deve essere immediatamente allontanato dall’aereo prima del decollo.  Se,  invece, il passeggero è sospeso in volo privo della mascherina, allora sono applicate le procedure, mutuate da quelle di difesa dal terrorismo dopo l1 settembre 2001: il passeggero viene immobilizzato e arrestato da un pubblico ufficiale che poi lo consegna alle forze dell’ordine all’arrivo.

Già ora il regolamento degli aeroporti impone l’accesso al terminal dell’aeroporto  soltanto ai passeggeri muniti di un biglietto valido.  Qualora durante il controllo della temperatura  corporea un passeggero dimostrasse 38 gradi centigradi secondo il termoscanner (in Italia è 37,5), allora scatta l’allarme.

L’Easa (Agenzia europea per la sicurezza aerea) e l’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) suggeriscono la compilazione di un’autocertificazione sul proprio stato di salute al momento del check-in online.  Le compagnie dovrebbero anche chiarire le conseguenze penali che ci potrebbero essere in caso di falsa dichiarazione. E per evitare che si formino inutili code all’arrivo tra i passeggeri Ue/Spazio economico europeo, che sono stati già sottoposti a controllo temperatura alla partenza, dovrebbero essere esentati dal controllo allo sbarco grazie a un passaporto d’immunità.

Le due agenzie per la sicurezza dei passeggeri, inoltre, invitano le compagnie a offrire incentivi come la possibilità di cambiare la prenotazione gratuitamente o il rimborso del biglietto, qualora risultino positivi ai controlli prima della partenza. Il documento però boccia i test sanitari proposti — come quelli sierologici — per rilasciare il «passaporto d’immunità» perché secondo le agenzie le evidenze scientifiche sul tema sono ancora insufficienti.

La pandemia del Covid-19 impone e imporrà molti cambiamenti alle compagnie aeree che dovranno rivedere le procedure di controllo prima della partenza, in volo e allo sbarco. Ad esempio, si suggerisce l’imbarco dei passeggeri che hanno un sedile nelle ultime file (in coda) o, magari, imbarcare prima quelli seduti lungo i finestrini, quindi quelli al posto centrale e infine quelli con il sedile sul lato corridoio. Si consiglia poi di ridurre al minimo i bagagli a mano,  per permettere un imbarco e sbarco più veloce e senza ostacoli.  La fase di sbarco dovrebbe prevedere l’uscita ordinata per file, da quelle più vicine alla porta, partendo da quelli lungo il corridoio, poi posto centrale, quindi finestrino.