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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Città del Messico, attentato narcos: ferito responsabile sicurezza

Il segretario messicano per la Sicurezza a Città del Messico, Omar Garcia Harfuch,  è miracolosamente scampato a un attentato dei narcos nel centro della capitale messicana.

L’imboscata dei terroristi ha ucciso tre uomini della polizia e ferito, non gravemente, Garcia Harfuch, I sospetti si concentrano sul cartello di Jalisco-Nueva Generacion.

Omar Garcia Harfuch, il responsabile della sicurezza a Città del Messico è scappato a u grave attentato.

L’attentato è avvenuto attorno le 6.30 di venerdì mattina. Una dozzina di sicari a bordo di diversi mezzi, hanno bloccato la strada con un camioncino con le sponde alte dal quale era facile sparare restando coperti. Quindi hanno aperto fuoco su Omar Garcia Harfuch con fucili calibro 50, in grado di perforare la blindatura, lanciando anche bombe a mano.

Uno scontro a fuoco con centinaia di proiettili esplosi, come testimonia il tappeto di bossoli. Durante l’attacco l’autista e un agente di scorta sono rimasti uccisi così come è deceduta una donna che si trovava nel punto dell’agguato. Harfuch ha invece riportato delle ferite non gravi. La polizia intervenuta ha arrestato dodici persone. 

In base alle prime indagini l’operazione ha coinvolto circa 30 elementi, divisi in cellule, che hanno preparato agguati in tre punti diversi della città. Questo perché Harfuch probabilmente cambiava spesso percorso.

La scena dell’attentato nel centro di Città del Messico in cui sono morti tre poliziotti ed è rimasto ferito Omar Garcia Harfuch.

Il commando era composto da uomini reclutati nelle ultime settimane in numerose località. Tra loro anche un colombiano. Ora gli inquirenti hanno concentrato la loro attenzione su Josè Briseno, capo di Jalisco nella cittadina di Tonala e catturato dopo lo scontro a fuoco.

I narcos non avevano mai osato spingersi così in centro. Il Paseo della Reforma e Monte Blanco, racchiudono il prestigioso quartiere Lomas de Chapultepec a  Città del Messico. Questo dimostra la libertà di movimento acquisita dai narcos.

La tecnica utilizzata, il modello di camion, parzialmente protetto, ricorda i “mostri”, i mezzi blindati in modo artigianale dai banditi e usati nei loro assalti lungo le rotte della droga.

I narcosi hanno voluto colpire nella capitale per dimostrare che la loro sfida coi poliziotti non ha confini e non ha paura di arrivare fino alla porta delle istituzioni. Se davvero questo attentato è opera de El Mencho, è la conferma di come i narcosi messicani ormai non temono di coinvolgere le autorità al massimo livello e anche le forze di sicurezza.

Il suv blindato di Omar Garcia Harfuch investito da una tempesta di piombo. Si sospetta che sia stata opera della banda girata dal narciso Harfunch, già imputato per altri attentati.

Pochi giorni fa i media messicani hanno rivelato l’esistenza di un’intercettazione in mano alla polizia a proposito di un attentato imminente e spettacolare da parte del cartello di Jalisco. Erano indicati anche quattro possibili bersagli: tra loro c’era il nome di Harfuch.

Il fatto che la notizia sia trapelata non ha spinto i criminali a rinunciare, altra dimostrazione di forza. Ora c’è da chiedersi quali siano state le misure di sicurezza adottate. Nell’intervallo di tempo tra le indiscrezioni e la trappola contro il funzionario c’è stato un evento non meno devastante: l’uccisione del giudice Ortiz e della moglie nella loro abitazione a Colima.

Anche per questo delitto il primo sospettato è Jalisco. Il magistrato aveva rinunciato da mesi alla scorta e non era nella lista, però era un personaggio esposto a possibili rappresaglie da parte dei padrini.