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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Banche europee: giro di valzer per i top manager

Nelle ultime ore si sono fatte sempre più insistenti le voci che danno il numero uno di Unicredit, il francese Jean-Pierre Mustier, alla guida del gruppo bancario dal giugno del 2016, come uno dei principali candidati in lizza per la carica di Ceo di HSBC.

La notizia, diffusa Bloomberg, che riporta fonti vicino alle trattative, ha alimentato le vendite sul titolo Unicredit, che in mattinata perde circa il 3%.

Secondo l’agenzia stampa americana, il board di Hsbc sarebbe ancora indeciso e sta valutando i candidati, tra cui il capo ad interim di Hsbc, Noel Quinn. Fino a poco tempo fa sembrava che la scelta fosse destinata a cadere su Quinn ma due giorni fa, nel corso della presentazione del piano che previsto tra le altre cose anche un taglio di 35 mila posti, l’azienda non ha effettuato alcun annuncio.

Quello di Unicredit è solo un tassello nel complesso puzzle di cambi di poltrone che, negli ultimi giorni, sta interessando le banche europee. Per restare in Italia, ieri l’ad di Mps Marco Morelli ha comunicato, ai membri del cda e ai membri del comitato di direzione della banca, di aver informato il Mef della sua indisponibilità al rinnovo dell’incarico, in scadenza all’assemblea del 6 aprile.

“La Banca ha riconquistato il posto che merita sul mercato grazie al contributo di tutti i colleghi, del management e dei membri del CdA, tutti ben coscienti che Mps è un’importante realtà del Paese”, afferma il manager in comunicato diffuso a Borsa chiusa.

Allargando lo sguardo al resto d’Europa, ieri è arrivata la notizia del cambio della guardia al vertice di Ubs. Il colosso bancario elvetico con un fatturato superiore ai 30 miliardi di franchi svizzeri ha annunciato di aver nominato Ralph Hamers come nuovo amministratore delegato, al posto di Sergio Ermotti, alla guida della maggiore banca elvetica negli ultimi nove anni, dal 2014.

Hamers, attuale amministratore delegato di Ing, entrerà a far parte di Ubs come membro del Consiglio Direttivo del Gruppo dal primo settembre ed entrerà in carica come ceo dal primo novembre 2020.

Il cambio ai vertici di Ubs è arrivato a pochi giorni dall’annuncio di un altro ribaltone, quello in Credit Suisse. Il ceo della banca elvetica Tidjane Thiam, al centro di dure critiche nello scandalo dei pedinamenti, ha lasciato la banca il 14 febbraio, lasciando il posto a Thomas Gottstein, che guidava la filiale elvetica dell’istituto.