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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Coronavirus in Italia, l’allarmismo eccessivo dei media spagnoli

I mass media spagnoli sono letteralmente andati furi di testa nell’annunciare i casi positivi di coronavirus in Italia. Spaventati come se il contagio fosse esploso oltre i Pirenei, saltando la Francia, giornali, radio e tv descrivono l’Italia come un paese scivolato all’inferno, stravolgendo spesso i numeri e gonfiando il rischio di mortalità che, secondo gli organismi internazionali sui virus, ha un potenziale del 5%.

L’improvviso aumento di casi di persone contagiate sta letteralmente choccando gli spagnoli, martellati da notiziari che aprono con dirette da Codogno, Milano e Roma. È incredibile lo spiegamento di forze dei mass media iberici: tutti descrivono l’Italia come il focolaio europeo del virus, un Paese condannato, denunciano la nostra presunta disorganizzazione, l’incapacità del governo nel trovare soluzioni per bloccare la diffusione. Grande spazio è stato dato al decreto approvato dal Governo Conte, meno di 24 ore fa che vieta ingresso e uscita  dalle zone del contagio.

Il giornale spagnolo più letto, El País, riporta come prima notizia sull’edizione digitale la situazione di crisi per il coronavirus in Italia, con parole catastrofiche. “Allerta massima in Italia”  “Focolaio pericolosissimo”, ” oltre 90 contagi e 4 morti”. El Mundo sottolinea con il massimo della drammaticità che coronavirus sia arrivato anche a Milano dove prevede un’ecatombe di contagiati. Eldiario.es apre sulla situazione in Italia: “Cinque morti ed oltre 90 contagiati”.

A parte i numeri gonfiati, sbagliati, i titoli strillati all’isterismo, non è curioso o inedito tale atteggiamento della stampa spagnola sempre pronta a bacchettare l’Italia e a non riconoscere mai, invece, un suo successo o pregio. Divorati da una persistente competizione, e un complesso di inferiorità malcelato, il media spagnoli (come anche quelli tedeschi o francesi) hanno spesso dato notizie errate, puntando sul sensazionalismo, più che sulla correttezza e onestà dell’informazione, come stanno pericolosamente facendo con il coronavirus. Diffondere il terrore è un’operazione meschina e dannosa. Forse si stanno preparando per la prossima stagione turistica, invitando, con quei titoli allarmistici, a evitare di andare in vacanza in Italia.