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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Nessuna commissione parlamentare d’inchiesta per il re emerso Juan Carlos

I principali partiti del Congresso spagnolo hanno respinto la richiesta di una commissione d’inchiesta per accertare le responsabilità del re emerito Juan Carlos I in base all’avviso di garanzia ricevuto dal Tribunale Supremo di Madrid.

L’ex sovrano spagnolo Juan Carlos I (1936) è indagato per una presunta tangente di 40 milioni di euro ricevuta da un consorzio spagnolo per l’Ave in Medio Oriente.

L’Alta Corte spagnola, infatti,  sta indagando su una probabile tangente di 40 milioni di euro che l’ex sovrano avrebbe ricevuto da un consorzio d’aziende spagnole vincitore della gara d’appalto per la costruzione di un tratto di alta velocità tra Medina e La Mecca in Arabia Saudita.

Un treno della Ave (l’Alta velocità spagnola). Una linea ave sarà costruita tra Medina e La Mecca da un consorzio di aziende spagnole.
I Socialisti (PSOE), il Partito Popolare (PP) e Vox, il partito d’estrema destra  di Santiago Abescal avevano ricevuto la richiesta di una commissione da Erc, la Sinistra Repubblicana Catalana e da altri partiti regionali catalani e baschi, come Unidas Podemos di Pablo Iglesias, i nazionalisti dei Paesi Baschi di PNV e EH-Bildu, i catalani di JxCat e Compromís e Más País.
Il re emerito, benché abbia perso lo scudo dell’immunità nel 2014 al moment dell’abdicazione, resta, quindi, inviolabile per i partiti di Spagna. Ma questo non impedisce alla magistratura di continuare le sue indagini sull’ex sovrano ultra ottantenne.