L’inossidabile gruppo britannico dei Rolling Stones, da oltre cinquant’anni leader mondiali del R’n’R, ha minacciato il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di querela. Il motivo è che Trump sta utilizzando le canzoni della band durante i suoi concerti per le elezioni penitenziali di novembre.

“Non usi più le nostre canzoni ai comizi”, hanno alzato la voce “le pietre rotolanti britanniche” e ora minacciano di procedere con azioni legali se The Donald continuerà a violare tale divieto. La notizia è riportata dalla BBC.

Infatti, nel suo ultimo comizio Trump ha usato la leggendaria canzone degli Stone You Can’t Always Get What You Want, grande successo facendo infuriare gli artisti. Ma tale occasione non è stata l’unica. I Rolling Stones non sono gli unici ad aver impedito a Trump di usare i loro brani. La famiglia di Tom Petty, morto nel 2017 a 66 anni, aveva chiesto agli organizzatori della campagna di Donald Trump di non utilizzare i suoi brani. “Non avrebbe mai voluto che una usa canzona fosse usata per una campagna d’odio“, aveva scritto la famiglia di Petty su Twitter. Negli Usa la campagna elettorale per le prossime presidenziali è solo alle prime battute ma il clima è già incandescente.

Ci sono vari precedenti di battibecchi tra artisti e presidenti o candidati presidenziali. Negli anni Ottanta, durante carampana per la Casa Bianca, Ronald Reagan che correva per il secondo mandato, utilizzò il celebre brano di Bruce Springsteen Born in the U.S.A. provocando l’ira de cantate che non ha mai condiviso le idee di Reagan e dei Repubblicani.