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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Il Regno Unito blinda gli ingressi come la Spagna

Il Regno Unito inizia la Fase 2 applicando regole molto severe che, però,  rischiano di mettere in ginocchio il turismo. Il Governo britannico ha deciso di imporre  l’obbligo di quarantena per chi entrerà nel Paese dal prossimo 8 giugno con multe salate per chi non rispetterà le regole. “Dobbiamo evitare una seconda ondata – ha detto il ministro dell’Interno Priti Patel – ora che siamo usciti dalla prima fase, dobbiamo limitare gli ingressi in questo momento“.

Londra, quindi, sceglie di seguire Madrid, blindando le frontiere e permettendo soltanto ai residente di rientrare. Il premier Boris Johnson in un mese ha cambiato idea, passando dall’immunità di gregge, tanto criticata, a blindare il Paese.  Johnson è stato molto criticato a livello internazionale, per come ha gestito ‘emergenza Covid-19, cambiando idea. Nella prima parte Boris Johnson, infatti,  aveva parlato di immunità di gregge lasciando aperte le attività commerciali e gli uffici, permettendo ai cittadini britannici di continuare a muoversi, questo perché riteneva  necessario che una parte dei britannici di infettassero, per poi sviluppare gli anticorpi necessari, come sostengono alcuni medici epidemiologici per alcune malattie. Il premier britannico aveva anche parlato di “perdite necessarie” riferendosi ai contagiati più deboli.

Boris Johnson, 55 anni, è primo ministro del Regno Unito dal 24 luglio 2019, leader dei Tory, il partito conservatore. Ha recentemente cambiato la politica dello stato d’emergenza per la crisi sanitaria, chiudendo le frontiere della Gran Bretagna e imponendo a chi entra una quarantena di due settimane obbligatorie con multe molto severe per chi trasgredisce.

Boris Johnson, che ha superato il contagio del Covid-19, ora ha optato per misure molto più rigide che continueranno anche in questa Fase2.  La quarantena di due settimane diventa obbligatoria per chi entra nel Paese con multe che possono arrivare a mille sterline se non viene rispettata la misura decisa. E in caso di recidività la sanzione può raggiungere anche le cinque sterline. Per gli stranieri che si rifiuteranno di comunicare l’indirizzo dove trascorreranno l’isolamento domiciliare potrebbe essere negato l’ingresso ed prevista anche  l’espulsione in caso continuo mancato rispetto delle regole.

Queste misure, con l’estate alle porte, potrebbero mettere in seria difficoltà il turismo britannico. Le compagnie aeree sono totalmente contrarie alla politica d’emergenza di Boris Johnson; la Francia si è detta pronta ad attuare delle misure di reciprocità. Da parte di Boris Johnson, però, non c’è nessuna intenzione di fare un passo indietro con il provvedimento che entrerà in vigore dall’8 giugno. La paura nel Regno Unito di un contagio di ritorno è molto alta con Londra che ha promesso di rivedere le misure ogni tre settimane.