Continua senza freni la corsa al ribasso del prezzo del petrolio. Anche lunedì scorso, alla riapertura della Borsa di New York, il greggio è crollato e ha registrato perdite a doppia cifra percentuale. Lunedì 27 si è verificato la forte flessione nella prima, difficile seduta di una nuova, difficile settimana.
La quotazione del WTI è stata la più colpita dalle vendite, ma neanche il Brent è riuscito a salvarsi. Le oscillazioni del prezzo del petrolio sono tornate ad attirare l’attenzione di un mercato ormai sotto choc visto quanto accaduto nelle ultime settimane. Dopo il tentativo di recupero dei giorni scorsi, le quotazioni continuano sulla via del ribasso e potrebbe peggiorare.
La causa delle ultime oscillazioni del prezzo del petrolio è quell’insieme di elementi che già nelle ultime settimane ha determinato una grave contrazione del mercato energetico.
L’aumento globale delle scorte di greggio e i timori riguardanti il crollo della domanda, causato dal coronavirus sono tornati a pesare sulla quotazione del WTI e, seppur più lievemente, sulla quotazione del Brent. Le quotazione di mercoledì del WTI hanno bruciato il 13% che si è aggiunto al -25% di martedì.
L’accordo dell’Opec+ sui tagli che dovrebbe entrare in vigore il primo maggio, sembra essere un fallimento: non ha richiamato i venditori e la situazione è peggiorata sempre di più. Non molto tempo fa, il prezzo del petrolio è sceso addirittura in territorio negativo per la prima volta nella storia.