Giovedì sera è andata in onda sulle tv americane il primo dibattito politico in diretta con Michael Bloomberg, il finanziere americano, miliardario, ex sindaco di New York, candidato per i democratici alla Casa Bianca.
Negli studi di Las Vegas – sabato ci sono i caucaus in Nevada – era presente anche Bernie Sanders che ne ha approfittato per attaccare immediatamente l’uomo d’affari newyorkese. «Ha finito di nascondersi dietro agli spot televisivi e finalmente è qui con noi dal vivo», ha esclamato il giornalista-presentatore del dibattito.
Michael Bloomberg, che è stato attaccato per tutto il dibattito dai candidati, si è difeso discretamente, scrivono i giornali americani, lanciando anche qualche scoccata a Sanders: «È prioritario sconfiggere Donald Trump e non lo faremo certo con uno che voglie togliere l’assicurazione sanitaria a milioni di americani che sono felici della loro». La senatrice Elizabeth Warren ha criticato Bloomberg sul tema del trattamento verso le donne, sulle molestie verbali di cui è stato accusato da alcune ex dipendenti e sul fatto che le denunce siano state messe a tacere tramite accordi privati in denaro con obbligo del segreto. Warren in un crescendo di intensità, ha chiesto più volte a Bloomberg di liberare «qui, ora, su questo palco» queste donne dal vincolo di riservatezza in modo che siano libere di parlare e raccontare la loro versione.
Bloomberg non ha ceduto di un millimetro, dicendo che sono accordi tra adulti fatti volontariamente per garantire riservatezza alle due parti coinvolte. Poi ha snocciolato tutti i numeri possibili sulla percentuale di donne ai vertici delle sue aziende, ma non ha convinto. La testarda senatrice ha continuato con più vigore ad attaccare il miliardario, alla fine, se non è apparsa come la vincitrice del dibattito, sicuramente ha dimostrato di saperci fare, distinguendosi dalle altre prove in tv dove era sembrata poco convincente. Ovviamente, solo attacchi e critiche, ma nessun accenno alle sue proposte di legge per migliorare la vita degli americani.
Altri due momenti infuocati sono stati gli attacchi di Pete Buttigieg a Amy Klobuchar. Il primo sul fatto che in un’intervista lei non avesse saputo dire il nome del presidente del Messico e la seconda volta sul suo passato da senatrice. Klobuchar che tanto era piaciuta nel precedente dibattito, ieri sera è sembrata spesso in difficoltà, innervosita, a volte con la voce quasi spezzata.