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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Elezioni Usa: la prima volta in tv di Bloomberg

Giovedì sera è andata in onda sulle tv americane il primo dibattito politico in diretta con Michael Bloomberg, il finanziere americano, miliardario, ex sindaco di New York, candidato per i democratici alla Casa Bianca.

Michael Bloomberg (1942), ceo di Bloomberg L.P., è stato sindaco di New York dal 2002 al 2013. È candidato alla Casa Bianca per i Democratici.

Negli studi di Las Vegas – sabato ci sono i caucaus in Nevada – era presente anche Bernie Sanders che ne ha approfittato per attaccare immediatamente l’uomo d’affari newyorkese. «Ha finito di nascondersi dietro agli spot televisivi e finalmente è qui con noi dal vivo», ha esclamato il giornalista-presentatore del dibattito.

Bernie Sanders (1941), dal 2007 è vice senatore del Vermont. Si è candidato da indipendente per la Presidenza. Ha idee socialiste, vuole la mutua gratuita per tutti gli americani ed è contrario all libera circolazione delle armi.

Michael Bloomberg, che è stato attaccato per tutto il dibattito dai candidati, si è difeso discretamente, scrivono i giornali americani, lanciando anche qualche scoccata a Sanders: «È prioritario sconfiggere Donald Trump e non lo faremo certo con uno che voglie togliere l’assicurazione sanitaria a milioni di americani che sono felici della loro». La senatrice Elizabeth Warren ha criticato Bloomberg sul tema del trattamento verso le donne, sulle molestie verbali di cui è stato accusato da alcune ex dipendenti e sul fatto che le denunce siano state messe a tacere tramite accordi privati in denaro con obbligo del segreto. Warren in un crescendo di intensità, ha chiesto più volte a Bloomberg di liberare «qui, ora, su questo palco» queste donne dal vincolo di riservatezza in modo che siano libere di parlare e raccontare la loro versione.

Elizabeth Warren (1949), dal 2013 è senatrice del Massachusetts col partito Democratico, nell’ala progressista. Ha attaccato duramente la vita del candidato Michael Bloomberg. 

Bloomberg non ha ceduto di un millimetro, dicendo che sono accordi tra adulti fatti volontariamente per garantire riservatezza alle due parti coinvolte. Poi ha snocciolato tutti i numeri possibili sulla percentuale di donne ai vertici delle sue aziende, ma non ha convinto. La testarda senatrice ha continuato con più vigore ad attaccare il miliardario, alla fine, se non è apparsa come la vincitrice del dibattito, sicuramente ha dimostrato di saperci fare, distinguendosi dalle altre prove in tv dove era sembrata poco convincente. Ovviamente, solo attacchi e critiche, ma nessun accenno alle sue proposte di legge per migliorare la vita degli americani.

Altri due momenti infuocati sono stati gli attacchi di Pete Buttigieg a Amy Klobuchar. Il primo sul fatto che in un’intervista lei non avesse saputo dire il nome del presidente del Messico e la seconda volta sul suo passato da senatrice. Klobuchar che tanto era piaciuta nel precedente dibattito, ieri sera è sembrata spesso in difficoltà, innervosita, a volte con la voce quasi spezzata.