Il Terminal 1 dell’Aeroporto Adolfo Suárez Madrid-Barajas ha riaperto dopo quasi quattro mesi di stop. Dal T4, sono continuati a decollare e atterrare voli, benché pochissimi durante l’emergenza sanitari. Dai primi di luglio il flusso dei voli va aumentando, soprattutto con la ripresa delle rotte delle low-cost, tra cui Ryan Air, Vueling ed EasyJet.
Solitamente, in un giorno della stagione estiva, da Barajas tra partenze e decolli si contano oltre mille aerei: in questi primi giorni di luglio la media è di 178 voli. Dovrebbero esserci in pista non meno di 7 mila aerei in tutti gli aeroporti spagnoli, oggi sono poco più che mille. L’affluenza è ancora molto ridotta, non ci sono file, manca la folla consueta delle partenze estive. Molti negozi e spazi sono ancora chiusi.
In questi giorni c’è stata anche la riapertura delle frontiere tra la Spagna e il Portogallo che erano state sigillate a marzo. Volare tra i Paesi europei oggi è molto più semplice, anche se alcuni chiedono la quarantena
di almeno 5-10 giorni.
Intanto il Governo di Madrid ha ordinato di rafforzare i controlli agli arrivi negli aeroporti o nei porti iberici. A chi entra in Spagna verrà misurata la temperatura e controllati eventuali documenti sanitari e certificati, ma potrebbe esserci anche una breve visita medica sullo stato generale della salute, non a ogni singolo turista, altrimenti le code all’ingresso sarebbero notevoli.
È obbligo accedere negli aeroporti usando la mascherina in ogni zona, anche agli imbarchi e agli arrivi. Molto materiale informativo sul Covid-19 è presente nei scali, con guanti e possibilità di disinfettarsi le mani.