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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Sánchez bocciato, ora ha 24 ore per scongiurare nuove elezioni

Pedro Sánchez per il momento non ce l’ha fatta. Il suo primo tentativo di essere confermato capo del governo spagnolo, come ampiamente previsto, è fallito. Giovedì prossimo si gioca la partita decisiva: se oggi era necessario trovare la maggioranza assoluta nel Congresso dei deputati, fra 48 ore servirà quella relativa, più voti a favore che contro. Decisive, quindi, saranno le astensioni. Il leader socialista ha due giorni scarsi per trovare quello che è mancato finora, l’appoggio degli altri partiti. Nella prima votazione, infatti, Sánchez è stato sostenuto soltanto dal Psoe, il suo partito, e da un singolo deputato della Cantabria. Cruciale per potere superare questo scoglio sarà trovare un accordo con Podemos per far nascere il primo governo di coalizione della storia spagnola. Il movimento nato dalle lotte degli indignados si è astenuto, come segno di buona volontà. Ma se la sinistra vuole governare la Spagna l’astensione deve diventare un sì .

I negoziati sono in una fase molto delicata, i socialisti hanno offerto una vicepresidenza a Irene Montero, numero 2 di Podemos e compagna del leader Iglesias (che si è fatto da parte) e due ministeri non centrali (la casa e le politiche giovanili). “Una presenza decorativa”, l’ha definita Pablo Iglesias durante un duro scontro con Pedro Sánchez durante il dibattito parlamentare di lunedì scorso. Se ci fosse l’accordo i numeri consentirebbero a Sánchez di governare, grazie all’astensione degli indipendentisti catalani di Esquerra Republicana (solo in caso di patto Podemos-Psoe) e dei nazionalisti baschi del Pnv. In caso contrario il rischio di nuove elezioni a novembre sarebbe molto concreto: se Sánchez dovesse perdere la seconda votazione, infatti, la sua candidatura cadrebbe e ci sarebbero due mesi di tempo per trovare una maggioranza, passati i quali il parlamento si scioglierebbe automaticamente. È già successo nel 2016, ma stavolta per la sinistra spagnola sarebbe una sconfitta storica.