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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Pedro detto “el guapo” in attesa del suo nuovo governo

Lo chiamano El Guapo, il bello: Pedro Sanchez ha vinto la sua scommessa e le elezioni anticipate in Spagna. Quarantasette anni, classe 1972, nato di 29 febbraio, professore universitario di economia. Leader del Partito Socialista Operaio Spagnolo, era arrivato al governo automaticamente nel giugno del 2018 dopo aver vinto una mozione di sfiducia contro l’esecutivo del Partito Popolare, travolto dal caso Gurtel, uno scandalo di finanziamenti illeciti.

Sanchez allora aveva formato un governo composto per due terzi da ministre. Ed è probabile che questo esecutivo per ora rimanga in funzione forse fin dopo le elezioni europee, in attesa che il premier riesca a concordare una coalizione; la sinistra di Podemos non gli basta per la maggioranza al Congreso .

Ma per ora Sanchez ha vinto la sua scommessa: andare alle urne con un anno di anticipo, sfruttando l’onda della sua popolarità che lo ha fatto trionfare anche il 26 maggio, alle elezioni europee, regionali e comunali.

In campagna si è presentato, stile americano, a fianco della moglie Marìa Gòmez Fernàndez, con la quale ha due figlie. Si conferma come il primo presidente del governo socialista in Spagna dopo l’era Zapatero; ha dato nuova linfa al Psoe, e ora la sinistra europea, inclusa quella italiana, spera che il suo esempio sia contagioso.