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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Le legislative spagnole intossicate dal Web

La campagna elettorale spagnola si scopre “intossicata” dalle pagine fake di Facebook. È una massimi campagna in stile virale per favorire il voto alla destra spagnola, in particolare per il Partido Popular di Pablo Casado. Qualche mese fa, la polizia telematica spagnola aveva cancellato numerosi account di Twitter e Facebook falsi legati alle destre. Migliaia e migliaia di foto, contenuti e slogan per monopolizzare il dibattuto politico e intossicarlo con argomenti populisti, demagogia e tanta tanta falsità sull’attualità. Argomenti per la panca, più che per il cervello o il cuore per deviare il voto, per scoraggiare gli elettori di sinistra a non votare il loro leader che vengono accusati di tutto.
L’azione punta anche a scoraggiare l’elettorato di sinistra e a spingerlo all’estensione, a rimanere a casa, punta sula generale disillusione che attraversa gli spagnoli che, dopo anni, di regolarità, ora non riescono a formare e mantenere per più di un anno e mezzo un esecutivo.
La causa aperta della Catalogna e l’economia che sta rallentando non producendo la ricchezza e i posti di lavoro sperati, gli spagnoli temono che il prossimo governo non abbia gambe forti per andare lontano e braccia muscolose per fare le riforme che si attendono da anni.
La virulenta campagna web attacca anche quello che sarà un nuovo partito che per la prima volta, dopo inesperienza regionale, si presenta all’esame delle urne nazionali: Más País, Più Paese fondato da Iñigo Errejón, ‘ex numero due di Pablo Iglesias che, in contrasto con il “codino” ha spaccato in due Podemos, fonando un nuovo partito. Más País a denunciato la questione, ignari che esistesse una pagina Facebook a oro favore che in realtà produceva sfavore. Argomento chiave lo scoramento degli spagnoli per le “manfrine” di Iglesias per tentare di appoggiare l’esecutivo di Sánchez e i no del numero uno dei socialisti andare dicasteri chiave agli ex Indignados che non piacciono alla Borsa e alla Confindustria  spagnola.

Tuttavia ciò che si sta vedendo nel web spagnolo in occasione delle elezioni del 10 novembre, si sono già vissute e viste in Italia e negli Stati Uniti, con i soliti contenuti sponsorizzati e di dubbia provenienza, che fanno perno sui sentimenti dell’elettore per orientare il voto verso un certo schieramento politico. Vedremo la mattina dell’11 novembre che Spagna rinascerà dalle urne.