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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Von der Leyen e Lagarde: in Europa ha vinto la Troika

 Ha vinto l’austerity, di nuovo. Due campionesse del rigore dei conti sono state proposte per le due cariche più importanti dell’Unione europea. Cambia il genere, ma rimane la stessa Europa. Non è detto sia una cattiva notizia, ma per il governo italiano che voleva ribaltare il tavolo degli eurocrati e «dare battaglia», dopo le elezioni si ritrova con due falchi dell’austerità. Per capirci la prossima presidente della Commissione europea, la tedesca Ursula Von Der Leyen (si pronuncia Fonderlaion) durante la crisi del debito greco propose di usare come garanzia per gli aiuti ad Atene le riserve auree greche e gli asset strategici ellenici. Talmente estrema che l’allora ministro dell’Economia tedesco, il super rigorista Wolfgang Schauble prese le distanze. Per non parlare di Christine Lagarde alla Banca centrale europea che di quella troika ha fatto parte come presidente del Fondo Monetario internazionale. Nel 2013 disse: «Basta chiamarla austerità, meglio dire disciplina». Poteva andare peggio per il partito della spesa pubblica all’italiana. Poteva piovere.

Chiariamo subito: le due donne saranno pure il volto fresco, si fa per dire, della nuova Europa, ma sono i due nomi peggiori per chi vuole cambiare i vincoli di bilancio. E l’Italia, come sempre, si è data la mazza sui piedi, ottenendo una vittoria di Pirro all’amatriciana. Ha deciso di allearsi con il gruppo di Visegrad e seguirne la linea affossando l’olandese socialista Frans Timmermans forse l’unico politico senza il dogma del rigore di bilancio, tra tutti i nomi in ballo. E lo ha fatto in cambio di una vicepresidenza e forse, diciamo forse, un commissario alla concorrenza. Ricordatevelo quando si discuterà della nostra legge di bilancio in autunno e il governo chiederà nuova flessibilità. «A prescindere dai nomi, l’importante è che in Europa cambino le regole, a partire da immigrazione, taglio delle tasse e crescita economica. E su questa battaglia l’Italia sarà finalmente protagonista» twitta il leader della Lega Matteo Salvini. Ma come si fa a cambiare le regole del deficit con un falco dell’austerity che ha avuto da sempre posizioni rigoriste sui conti pubblici? E siamo così convinti che Lagarde interpreti il suo ruolo come Mario Draghi? Senza dimenticare, a proposito di immigrazione, che fu proprio la ministra della difesa tedesca ad accusare il governo italiano di aver sabotato la missione Sophia per proteggere i confini europei. Non si può prescindere dai nomi perché sono le donne e gli uomini ad attuare le regole. Ecco perché ci sono volute tre settimane per scegliere le cariche europee.