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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Un picco di mortalità maggiore al periodo franchista

Nelle ultime settimane la Spagna ha subito una perdita democratica, a causa delle morti per il Covid-19, paragonabile a quella causata dalla Guerra Civil tra il 1936 e il 1939.

Il periodo peggiore si è verificato  tra il 23 marzo e il 12 aprile, si è registrato un picco di mortalità mai visto da almeno settant’anni. Nelle tre settimane di massima emergenza sanitaria, ricordate per la drammatica impennata dei contagi e dei decessi con gli ospedali in crisi per la mancanza di farmici, mascherine, hanno perso la vita una media di 15 mila spagnoli a settimana.

Una strage simile fa pensare soltanto a un conflitto bellico o a una dittatura e infatti alcuni storici hanno scoperto che ci furono meno morti in una settimana durante il Franchismo: 12 mila contro 15 mila. Non morivano tante persone dal 1976. 

La ricerca è stata sponsorizzata dal quotidiano eldiario.es, che ha analizzato i dati dall’Instituto Nacional de Estadística (INE) confrontandole con quelle del passato e i decessi del 2020 del Sistema de Monitorización de la Mortalidad (MoMo), del Instituto de Salud Carlos III (ISCIII).

Eldiario.es spiega anche che, molto probabilmente, mancano molte registrazioni di decessi, dati non raccolti o raccolti male dalle diciassette autonomie di Spagna. Da marzo ad aprile 2020 nei registri civili sono stati aggiunti 98 mila decessi, sei per coronavirus sia per altre patologie o altri avvenimenti: una media di 30 mila morti in più rispetto a cinquant’anni fa.  E guardando tale analisi si intuisce che rispetto ai 26 mila decessi dichiarati per Covid-19, il dato più reale è maggiore.

L’epidemia in Spagna ha ucciso più di ogni altro evento, come la tremenda estate con l’ondata eccezionale di caldo che uccise migliaia di anziani.
Nelle scorse settima, soprattutto quelle di massima emergenza, abbiamo raccontato dei nosocomi madrileni messi in ginocchio, dell’eccesso di cremazioni, della mancanza di celle frigorifere per i  cadaveri e, addirittura di bare,  quando una ditta di Brescia ne spedì 4 mila nella capital spagnola.