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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Taglio dell’Iva, scoppia il caso Visco: serve riforma complessiva

Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, non boccia espressamente il taglio dell’Iva proposto dal premier Giuseppe Conte, invita ad allargare la prospettiva.  All’Accademia dei Lincei Visco spiega: «L’Italia ha bisogno di una riforma molto ampia del fisco» con «una visione complessiva» e «non imposta per imposta».

Perché se la crisi post Covid-19 genera un clima di incertezza, sottolinea il governatore, «non vuole dire che non dobbiamo fare niente», piuttosto, per affrontarla, «serve un piano ben costruito», che significa non pensare «solo al breve termine», ma «capire come costruire un programma per il futuro».

Giuseppe Conte sembra raddrizzare il tiro e sul taglio dell’Iva parla di «lieve intervento momentaneo», anche perché riconosce che la misura «costa moltissimo». Il taglio anche solo di un punto peserebbe sulle casse dello Stato di oltre 4 miliardi, se dal 22 al 21%, quasi 3 dal 10 al 9%. Ecco perché il viceministro dell’Economia Antonio Misiani parla di «operazione decisamente complessa» e lo stesso ministro dell’Economia Roberto Gualtieri già giorni fa l’aveva definita una «misura molto costosa».

Anche per questo il governatore Visco chiede una riforma «complessiva». Che parta dalla semplificazione per arrivare «ad una buona burocrazia» che «non è assenza di burocrazia», ma serve ad avere «una Pubblica amministrazione in grado di rispondere alle esigenze e una giustizia veloce», ad esempio. E poi c’è la battaglia contro l’evasione fiscale, «vecchia storia», lo riconosce Visco, ma resta «la grande dimensione dell’evasione, dell’illegalità e della criminalità organizzata: con il carico fiscale molto pesante su chi paga le tasse».

E «un programma per il futuro» va pensato anche in funzione dei fondi europei che, sottolinea ancora Visco, «devono essere spesi bene, in infrastrutture e progetti utili», e non «persi in rivoli: il nostro Paese deve avere la capacità di spenderli». Si procede «per scenari possibili» dice il governatore, proprio a causa dell’incertezza «che non consente di fare previsioni ragionevoli», anche se conferma la previsione della «caduta del Pil attorno al 10%».

E Confcommercio pubblica i nuovi dati dell’indicatore dei consumi con numeri ancora drammatici: meno 29,4% anche nel mese di maggio (in aprile era -47%), nonostante la fine del lockdown, con i numeri peggiori per i settori tempo libero (-92%), bari, ristoranti e alberghi (-66%) e abbigliamento e calzature (-55%).

Il presidente Carlo Sangalli chiede che «dagli annunci si passi alla concretezza» approvando il taglio dell’Iva come misura «non eccessivamente provvisoria: consumatori e imprese hanno bisogno di certezze». Sul taglio dell’Iva, il premier Conte trova dalla sua parte anche la Lega con Matteo Salvini che promette il suo sostegno: «Ogni taglio delle tasse avrà il nostro appoggio». Mentre la maggioranza è divisa, con i Cinque Stelle favorevoli e Pd e Italia Viva dubbiosi.