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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Stati Generali, il piano di Colao per il rilancio. Conte ai sindacati: “Oggi decreto per altre 4 settimane di cassa integrazione”

Agli Stati Generali arriva Vittorio Colao, il manager chiamato a guidare il Comitato di esperti per realizzare proposte sul rilancio del Paese, e delle parti sociali. Il manager incontra per la prima volta de visu il Governo, per mettere sul tavolo le sue idee sfruttando i fondi europei in arrivo con il Recovery Fund: il suo intervento alla kermesse è iniziato di buon mattino, poco dopo le nove.

Poi è stata la volta dei sindacati: a loro il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato l’adozione già oggi di un decreto che consenta alle imprese di sfruttare fin da subito le ulteriori 4 settimane di cassa integrazione speciale per il Covid, inizialmente previste per il periodo settembre-ottobre, qualora abbiano terminato già le ore a loro disposizione.

Vittorio Colao (1961), in passato amministratore delegato di varie multinazionali, tra cui Vodafone, nell’aprile del 2020 è stato designato dal premier Giuseppe Conte per guidare la task force della cosiddetta “Fase 2” per la ricostruzione economica dell’Italia dopo la pandemia di Covid-19.

La necessità di una riforma della pubblica amministrazione, con una formazione per i dipendenti pubblici e l’istruzione. Il manager propone inoltre di ridefinire il rapporto tra scuola, università e il mondo delle imprese. L’istruzione dei nostri ragazzi dovrà essere più tarata alle esigenze del mondo produttivo. A Colao arriva il ringraziamento del premier, Giuseppe Conte, esteso a tutta la task force per il lavoro effettuato, di ampio respiro, che è stato, sempre secondo quanto riferiscono fonti presenti, un contributo importante per il confronto di questi giorni ai fini dell’elaborazione del piano di rilancio del governo.

Anche Colao introduce il suo intervento con il ringraziamento al presidente Conte, a tutta la squadra di ministri e agli uffici per la proficua collaborazione di queste settimane. Dopo la relazione dei manager, tocca ai sindacati Cgil, Cisl e Uil. A loro Conte dice che per garantire la cassa integrazione a tutti per il tempo necessario “abbiamo predisposto un decreto legge, che adotteremo oggi stesso in un Consiglio dei ministri che si svolgerà a margine degli incontri odierni – grazie al quale le aziende e i lavoratori che hanno esaurito le prime 14 settimane di cassa integrazione potranno richiedere da subito le ulteriori 4 settimane approvate con il decreto Rilancio”.

Conte aggiunge che per quel che riguarda il tema del lavoro, l’ambizione di lungo termine è una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali sostituendo la cig con uno strumento “nuovo e molto più veloce”. In linea generale, le priorità sono “il sostegno alle transizioni occupazionali, la tutela del reddito dei lavoratori, la promozione della qualità del lavoro. La tutela del reddito dei lavoratori dovrà essere articolata in molteplici progetti: l’istituzione di un salario minimo nel Paese, la lotta senza quartiere alla contrattazione pirata, la detassazione dei rinnovi contrattuali, la creazione di un Documento Unico di Regolarità Contributiva su appalti e subappalti per il costo del lavoro, il contrasto al caporalato e al lavoro nero, l’incentivazione del welfare contrattuale”.

Sulla “riforma degli ammortizzatori sociali” come “assoluta priorità” insiste anche la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo: “Nei prossimi giorni inizieremo a confrontarci con le parti sociali: bisogna mettere ordine agli strumenti esistenti prevedendo misure meno passive”. “Abbiamo ottenuto un primo risultato”, le ulteriori nove settimane di Cig Covid “si possono fare consecutivamente. Non è ancora sufficiente e abbiamo chiesto il blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’anno e anche i conseguenti ammortizzatori sociali da mettere in campo”, il commento del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

Il premier Conte tornerà a rivolgere un discorso d’indirizzo nel pomeriggio, poi interverranno i sindacati Ucl, Usbb, Cub, Cisal, Confsal, Cobas, Unicobas, Cida, Cse, Fnsi. Nella serata, i lavori si chiuderanno con gli enti locali, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e Unione delle Province Italiane. Il Governo mette su questi tavoli un primo “libro dei sogni”, piano in nove capitoli e 55 voci per rilanciare il Paese. Vanno sotto i titoli di: Rivoluzione digitale, infrastrutture, green economy, industria 4.0, ammodernamento delle strutture alberghiere, meno burocrazia nella pubblica amministrazione, investimenti in ricerca, sanità e giustizia.

Bisogna intanto capire come scadenzare gli interventi: alcune iniziative potranno già andare con la legge di Bilancio autunnale, quando però mancheranno ancora i fondi Ue del Recovery Fund. L’esecutivo studia il modo di attivare il Mes senza generare spaccature nella maggioranza, ma molte iniziative potranno slittare a dopo l’entrata in vigore del meccanismo di finanziamento comunitario.

Anticipando gli incontri, Annamaria Furlan della Cisl ha dettato l’agenda: “Avremo bisogno di atti riformatori per distribuire le risorse: quindi una vera riforma fiscale, la riforma del sistema sanitario, l’ammodernamento della Pa”. Fuori dalla Villa di rappresentanza del Governo resta la protesta dell’opposizione: “Noi rappresentiamo la maggioranza del Paese come centrodestra.

È la coalizione che di fatto ha vinto le ultime elezioni politiche. Abbiamo chiesto al governo di incontrarci a Palazzo Chigi, per affrontare le grandi questioni del Paese, utilizzando gli strumenti che noi abbiamo permesso di utilizzare”, le parole di Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”.