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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Spagna, due settimane di confinamento per chi entra nel Paese

Madrid ha deciso di porre in quarantena tutte le persone che arrivano in Spagna da Paesi della Ue. Italia compresa. Chi entra in Spagna, dovrà, quindi sottoporsi obbligatoriamente a un confinamento di 14 giorni a partire da venerdì 15 maggio. Il dl deciso oggi rimarrà probabilmente in vigore fino all’inizio della Fase 1, fissata al momento per il 24 maggio,  con possibili e più che probabili nuove proroghe.

Questo non significa che la Spagna ha riaperto le frontiere, anzi. Tuttavia il divieto potrebbe acquisire importanza nelle prossime settimane, durante la Fase 2, quando il Governo dovrebbe allentare tutte le restrizioni di movimento fra i Paesi.

Il responsabile dell’emergenza sanitaria, Fernando Simón, direttore del Centro de Coordinación de Emergencias Sanitarias, passato e guarito anche lui per il Covid-19, afferma che  l’evoluzione dell’epidemia in Spagna “è molto positiva, ma se fermiamo i contagi in Spagna, siamo poi a rischio di essere contagiati da chi entra da altri Paesi”. Quindi il fermo di due settimane è doveroso e necessario. “Sarebbe assurdo non consentire spostamenti agli spagnoli dentro il proprio Paese per raggiungere la seconda residenza, e permettere invece a stranieri di farlo”, ha aggiunto Simón . Le agenzie di viaggio dovranno informare i viaggiatori di questo obbligo prima di vendere i biglietti verso la Spagna.

Chi sarà soggetto alla quarantena di 14 giorni, avrà le medesime restrizioni della Fase 0 degli spagnoli, di soltanto quasi la metà è appena entrato nella Fase 1 e può bersi un caffè al bar con severe istruzioni per mantenere le distanze. Chi entra in Spagna potrà rimanere a casa sua, o in hotel o in altri alloggi, e gli spostamenti saranno limitati all’acquisto di alimenti, prodotti farmaceutici e di prima necessità. Discorso diverso, invece, per i lavoratori transfrontalieri, trasportatori, equipaggio degli aerei, professionisti sanitari che si spostano per esercitare il proprio lavoro. 

Così come avviene per gli europei che entrano negli Usa, poco prima di atterrare, sugli aerei dovranno essere compilati i moduli del “Passanger Location card”, una dichiarazione che informa le autorità spagnolo dell’indirizzo preciso dove si alloggerà.

E se il premier Giuseppe Conte ha affermato che “gli italiani andranno in vacanza”, l’omonimo spagnolo Pedro Sánchez deve ancor decider come sarà el verano  per i 48 milioni di spagnoli. A oggi nemmeno Bruxelles sa dire come quando e come saranno gli spostamenti fra i paesi europei, poiché a oggi sono soltanto consentiti spostamenti speciali per via eccezionale concordati con le proprie ambasciate.

Le decisioni su Schengen saranno prese il 13 maggio, dopo due mesi di chiusura delle frontiere a tutti. Nessun Paese in Europa, ma anche altrove, non ha ancora le idee molto chiare su quando e come far ripartire treni e aerei. Medesima confusione per le compagnie aeree, dai colossi principali a quelle low-cost.