La volontaria italiana Silvia Romano, 28 anni, milanese, cooperante in Africa per una Ong è stata liberata a trenta chilometri da Mogadiscio, in Somalia dopo diciotto mesi di prigionia, finita nelle mani di varie bande legate ad al-Qaida.
Verso le 14 di domenica l’italiana è atterrata all’aeroporto Ciampino di Roma, dopo un viaggio su un aereo speciale della Farnesina. La donna è apparsa in buone condizioni, fisiche e mentali, vestita con un abito somalo, sembra si sia convertita all’Islam, durante la prigionia, ma sottolinea di non essere stata forzata nella scelta. Silvia Romano era stata il 21 novembre del 2018 in Kenia, da banditi comuni, poi consegnata a terroristi islamici e portata in Somalia. Sabato pomeriggio era arrivata la notizia della liberazione, dopo un trattativa segreta con i terroristi, da parte dell’intelligenze italiana con l’aiuto degli 007 turchi. Sembra che il rilascio della volontaria italiana sia avvenuto dopo il pagamento di un riscatto, di cui non si conosce la cifra, ma si parla di 4 milioni di dollari.
“È un bel giorno, sono molto contento per Silvia, per i suoi genitori e per tutti gli italiani che hanno atteso questo momento” ha detto ai giornalisti il presidente del Consiglio, Conte presente a Fiumicino assieme al ministro degli Esteri Luigi di Maio.
Irrefrenabile la gioia del padre e della madre di Silvia che l’hanno abbracciata e baciata assieme alla sorella. Gioia anche da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La notizia della liberazione di Silvia Romano è motivo di grande gioia per tutti gli italiani. Invio un saluto di affettuosa solidarietà a Silvia e ai suoi familiari, che hanno patito tanti mesi di attesa angosciosa”.
Nel quartiere milanese dove Silvia abita si è organizzato un flashmob per salutare con gioia la liberazione della volontaria, mentre per tutta Milano sono apparsi striscioni ai balconi con “Bentornata Silvia”.