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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Quando si potrà viaggiare tra Spagna e Italia?

La domanda è divenuta una “vexata questio”. Quando si potrà di nuovo salire su un aereo e da Milano o Roma raggiungere Madrid da turisti? Riusciremo a visitare Siviglia o Ibiza? E gli spagnoli potranno godere ancora dell’incanto di Roma o Venezia? O dovremo rimandare tutto tra un anno, all’estate 2021?

In Italia l’avvio della Fase 2 e in Spagna l’inizio dello scongelamento, molti si pongono domande sull’imminente stagione estiva, se ce ne sarà una con la possibilità di viaggiare all’estero. O rimarremo tutti a godere  dei nostri reciproci lidi.

A quanto è stato deciso dal Governo Italiano non esiste ancora un allentamento nelle restrizioni decise a marzo  con i collegamenti tra Italia e Spagna. Quindi non è chiaro se si potrà a breve volare in Spagna.

A livello europeo non sono state prese decisioni per capire quando e come si riapriranno gli aeroporti che, a parte qualche volo d’emergenza e di soccorso, restano chiusi. E se in Italia ora possiamo viaggiare con un permesso valido, tra una regione e l’altra (regioni adiacenti), in Spagna vigono restrizioni ancora più severe con limitazioni ancora più ristrette tra province o isole. E parlando di isole, Formetera è stata tra e prime, dato i pochissimi casi di contagio con assenza di decessi ad allentare i divieti.

Come anticipato, almeno fino al 17 maggio si può volare all’estero in caso di una ragione valida di lavoro, di salute o di necessità comprovata. Ma non è detto che si facile, visto la cancellazione del quasi 85% dei voli. Ed è anche bene ricordare  che Madrid a marzo ha chiuso le frontiere  e impedisce l’ingresso a chi non è residente in Spagna. E ancora oggi non si sa per quanto tempo durerà la chiusura del Paese. Dovremo sentirlo dalle parole del premier Pedro Sánchez.

Tra marzo e aprile l’Ambasciata Italiana a Madrid ha organizzato alcuni voli speciali per i connazionali che dovevano rientrare in Italia dall’estero. Gli ultimi finiranno a metà maggio.

Che cosa succederò ai Paesi europei del Mediterraneo come Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia, principali mete turistiche per Britannici, Americani e Nord Europei? Ma la risposta è la stessa: è che mancano le risposte e rimane l’incertezza. Se sarà un’estate lockdown o si riapriranno i confini.

Da alcune settimane si parla di turismo locale, dentro i propri confini. Gli italiani del Nord al mare in Toscana, Veneto, Emilia e Romagna e Marche quelli del Sud che già, in parte vivono al mare, posso usufruire dei loro litorali. Una misura che si potrebbe adottare a livello mondiale, azzerando gli spostamento, ma con grande danno per i tour operator internazionali e, soprattutto, per le compagnie aeree che già hanno subito pesanti perdite.

Spagna e Italia producono col turismo, rispettivamente, il 14 e il 13 per cento del proprio Pil. Parliamo di miliardi di euro bruciati che potrebbero danneggiare seriamente  l’economie dei due Paesi principali del Mediterraneo. Sul tavolo dei ministri le ipotesi sono, quindi: incentivare il turismo locale, riprendo hotel, lidi, bar e ritsoranti con le dovute precauzioni, o, un passo più rischioso, riaprire le frontiere e accogliere i turisti stranieri con molti re in Europa controlli in partenza e in arrivo negli aeroporti.

In pratica si potrebbe lasciare la libertà a chi vuole viaggiare all’estero di farlo – imponendo però  un massimo di miglia aeree, in modo da restare in Europa – ma i turisti dovranno sottoporsi a numerosi e severi controlli, magari con l’istituzione di un tesserino sanitario internazionale che attesta la negatività al coronavirus del soggetto. Tuttavia non dovranno essere da meno i controlli per chi farà il turista locale, nel proprio Paese o territorio.

Rimane l’incertezza delle compagnie aeree, soprattutto,  gli aerei low-cost che da un quarto di secolo ormai hanno cambiato i modo di viaggiare, permettendo a molte più persone di viaggiare, cosa proibitiva per tanti fino ai primi anni Novanta, quando un Milano –Londra costava come uno stipendio. Per Ryan Air, Vueling e Easy Jet volare con il numero di passeggeri dimezzato, per il dovere di mantenere un sedile libero tra due passeggeri, è una scelta dannosa per le proprie finanze, perché significa non viaggiare con aerei a pieno carico e incassare la metà, dovendo però affrontare le medesime spese.