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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

La tomba di Franco trasloca dalla Valle dei caduti

Dalle 10 di questa mattina, 24 ottobre, è iniziata l’esumazione del caudillo Francisco Franco che dalla tomba dell’abbazia benedettina della Valle de los Caídos sarà trasportato su un elicottero militare al periferico cimitero madrileno el Pardo dove riposerà nella tomba di famiglia.

La conferma era arrivata pochi giorni fa dalla Moncloa, quando il premier facente funzioni, Pedro Sànchez aveva annunciato l’accordo coi famigliari di Franco. Nel lavoro di riesumazione della tomba del Generalissimo, assicura il Governo, saranno rispettate condizioni di “dignità e rispetto”. Oggi all’esumazione sono anche presenti ventidue parenti del dittatore, tra nipoti, coniugi e pronipoti. Nel momento specifico della rimozione della bara dalla tomba, tutto sarà coperto da uno schermo, e solo due parenti potranno assistere, oltre al ministro della Giustizia, Dolores Delgado, con le funzioni di notaio maggiore del regno di Spagna per assicurarsi della rimozione del feretro, il segretario generale della presidenza, Félix Bolaños, il vice segretario alla vice presidenza, Antonio Hildago e i sei operai di un’agenzia  funebre e dell’impresa di marmisti. E anche un medico legale.

La Moncloa non ha voluto rivelare il nome del medico legale perché alcune delle autorità funebri e dei dipendenti che parteciperanno all’operazione stanno già ricevendo “gravi minacce” da gruppi ultra-destra. È quanto è successo alla società Mármoles y Granitos Hermanos Verdugo Jiménez, SL. che è incaricata di tagliare il marmo del pavimento dell’abbazia per estrarre dalla tomba la bara: da una settimana, l’azienda, riceve minacce di morte. Dallo scorso 12 ottobre l’accesso al mausoleo e all’abbazia della Valle sono chiusi al pubblico per i lavori. Non sarà, invece toccata la tomba dell’ex tendente colonnello Antonio Tejero che riposa al fianco di quella del Generalissimo.

Aggiornamento ore 15.

Il feretro del Generalissimo è stato rimosso e dopo una breve messa funebre officiata dal sacerdote Ramón Tejero, figlio del ex esente colonnello Antonio, è stata tradotta con un elicottero militare al cimitero madrileno del Pardo, dove i parenti aspettavano il feretro per celebrare una messa. Quando la bara di Franco è stata portata sulle spalle di quattro parenti, nipoti e pronipoti del Generalissimo hanno gridato “Viva Franco! Viva la Spagna!”.

Si è risolta una piccola anomalia per la Spagna degli esecutivi socialisti da Zapatero a Sánchez che lamentavano di essere l’unico paese d’Europa in cui i resti di un dittatore si trovano all’interno di una chiesa annessa a grande mausoleo (anche se, forse, dovremmo considerare anche la tomba di Stalin a Mosca e la tomba di Napoleone Bonaparte nella chiesa parigina di SaintLouis des Invalides).

Al mausoleo della Valle de los Caídos il Governo socialista si è impegnato a dare un’altra denominazione- Le’nica certezza è che da giovedì in quel mausoleo vi riposano soltanto i caduti della guerra fratricida spagnola, sperando che davanti alla morte, che rende tutti gl umani eguali e fragili, i rancori possano scomparire.