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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Nel 2019 il porto di Valencia ha raggiunto gli obiettivi ambientali

Grande soddisfazione per la dirigenza del Porto di Valencia che ha portato a termine nel 2019,  tutti gli obiettivi previsti dal protocollo Ecoport II. Il programma era stato pensato per migliorare lo stato dell’impatto ambientale degli scali di Valencia, Sagunto e Gandia. Ora si pensa a migliorare nel 2020, benché la grave crisi innescata dall’epidemia del coronavirus.

Una veduta aerea del Porto di Valencia che ha partecipato a un progetto per ridurre lìimpatto ambientale delle navi da crociera passeggeri e da trasporto merci.

Fondamentale è stato il contributo delle compagnie marittime che, in modo volontario, hanno preso parte al progetto di ecosostenibilità. Cinque imprese di trasporto marittimo hanno aumentato del 9% il volume dei rifiuti riciclati, arrivando a 800 chilogrammi in più, mentre sei compagnie si sono impegnate nel ridurre il consumo di acqua fino al 17%, circa 1.500 litri. Sono tredici, invece,  le compagnie di navigazione che hanno messo in atto provvedimenti per abbattere dell’1% il consumo di carburante, raggiungendo a fine anno un risparmio su questo del 19%, mentre quindici compagnie hanno lavorato per ridurre il consumo elettrico del 9.5%.

Grazie al progetto due imprese di navigazione hanno scelto di aumentare l’uso delle fonti alternative di energia, raggiungendo il 50% dell’obiettivo. In totale sono diciotto le compagnie che hanno partecipato al progetto di ecosostenibilità dell’autorità portuale di Valencia. Il 70% degli impiegati delle aziende di trasporto marittimo coinvolte hanno permesso ai loro dipendenti di frequentare corsi di formazione per migliorare l’impatto ambientale delle navi.