L’estate che arriva è carica di dubbi e speranze per il settore alberghiero. Gli hotel spagnoli hanno chiuso tutti a marzo, dopo l’inizio dello stato di allerta. In Spagna da un sondaggio, sembrerebbe che soltanto un terzo degli hotel spagnoli riapriranno al pubblico. Si tratta di strutture medie e piccole, indipendenti dalle grandi catene per l’accoglienza alberghiera. Paradossalmente a guadagnarci sono, infatti, proprio le piccole strutture che possono meglio sfruttare la bassa presenza dei turisti.
Al momento le cancellazioni superano le prenotazioni. I piccolo hotel e alberghi ne dovrebbero giovare, almeno per salvare i proprio conti dal disastro totale. Le cose potrebbero cambiare se i governi di Francia, Olanda, Regno Unito e Germania abolissero i divieti a viaggiare e iniziassero ad aprire le frontiere: la Spagna si nutre di questi turisti per far girare i conti pubblico, il settore del turismo contribuisce, infatti, come ribadito molte volte, oltre il 12% del Pil nazionale.
Berlino, intanto, comunica che permetterà ai tedeschi di viaggiare verso Paesi con una scarsa incidenza dell’epidemia del Covid-19. Madrid e Berlino pensano ad aprire un corridoio areo con le Isole Baleari e Canarie, mete molto gettonate dagli europei del Nord.