Bruxelles negli ultimi giorni ha trovato un accordo per riaprire parzialmente le proprie frontiere dal primo luglio, dopo quasi tre mesi di chiusura a causa della pandemia da Covid-19.
Pur non avendo nessuna competenza nella gestione dei confini, la Ue ha compilato una lista di una ventina di paesi con i quali saranno ripristinati voli aerei, treni e altre forme di trasporto. La lista sarà ufficializzata nelle prossime ore: una delle ultime versioni, letta e pubblicata da Politico.com, non comprende alcuni dei paesi che nelle ultime settimane hanno fatto registrare un deciso aumento nei contagi, come Stati Uniti, Russia, Brasile e India.
Al momento i paesi presenti nella lista sono 18: Australia, Canada, Giappone, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Thailandia, Serbia, Algeria, Andorra, Georgia, Montenegro, Marocco, Ruanda, San Marino, Tunisia, Uruguay e Città del Vaticano.
La Cina sarà inclusa nell’elenco soltanto se i cittadini europei saranno ammessi senza restrizioni in territorio cinese. La lista è stata compilata dopo vari negoziati sul metodo di inclusione dei vari paesi – alcuni proponevano di stabilire i criteri necessari e solo in seguito pensare ai singoli paesi; poi ha prevalso la linea di limitare la lista a 15 grandi paesi da individuare.
Il Washington Post scrive che alcuni stati del Sud Europa fra cui Grecia e Portogallo avevano insistito per aprire le frontiere al numero più alto possibile di paesi, nel tentativo di attirare turisti stranieri in tempo per la stagione estiva. I Paesi del Nord, invece, hanno ottenuto di limitare la lista a un gruppo ristretto.
La Commissione Europea, invece, aveva chiesto di aprire le frontiere a tutti i paesi balcanici che non appartengono all’Ue: alla fine i dati da Bosnia e Macedonia del Nord non sono stati ritenuti sufficientemente buoni per consentirne la riapertura delle frontiere.
I principali esclusi dalla lista sono gli Stati Uniti, alleati storici dell’Europa, ma i giornali non riportano particolari discussioni sul tema fra i paesi europei. Gli Stati Uniti rimangono il Paese più colpito al mondo dalla pandemia, e nelle ultime due settimane sono stati registrati aumenti notevoli di casi in vari stati del Sud. Nei giorni scorsi il segretario di Stato statunitense Mike Pompeo ha detto che continuerà a negoziare con i Paesi europei per la riapertura delle frontiere, spiegando che ce ne sono «almeno una dozzina» favorevoli a ripristinare i collegamenti con gli Stati Uniti , ma non ha specificato quali.