A poco più di due giorni dall’annuncio dei primi malati in Italia positivi al coronavirus a Codogno – cinquanta chilometri a sud di Milano – i casi accertati sono arrivati a 150 in cinque regioni del Nord italia.
Nelle ultime quarantotto ore si è assistito a un rapido aumento dei casi con tre vittime. Il maggior numero di casi circoscritto a due aree: in Lombardia e Veneto, in particolare la provincia di Lodi ed un’area del Veneto nel comune di Vo’ Euganeo, provincia di Padova.
Sono stati riscontrati casi anche Milano, Torino e Venezia capoluoghi nei quali – assieme alla regione – sono state disposte le chiusure per una settimana delle scuole pubbliche. Il Ministero dell’Istruzione italiano ha anche deciso di sospendere tutti i viaggi di istruzione delle scuole italiane, sia in Italia che all’estero. Venezia ha cancellato il Carnevale, che proprio in questi giorni è al suo massimo.
Molte università del nord Italia hanno deciso di sospendere le lezioni e di chiudere gli atenei per tutta la prossima settimana. A Milano ed in tutta la Lombardia chiusi i teatri, i cinema, i musei. L’impressione per chi segue il flusso di notizie continuo che arriva dai mass media italiani, è che ogni ora le notizie precedenti diventino “vecchie”.
Se ieri ancora si parlava a livello di governo nazionale di circoscrivere le misure emergenziali ai due fuochi di contagio, oggi si stanno moltiplicando le decisioni a livello regionale di chiudere scuole, università, cinema e musei: misure che riguardano già milioni di persone. Di ora in ora le decisioni in questo senso aumentano, dando l’impressione di una situazione emergenziale sempre più seria, che pone anche interrogativi a chi deve spostarsi per il paese nei prossimi giorni.