A Pechino i nuovi casi di Covid-19 sono 31, il totale di contagi causati dal focolaio del mercato Xinfadi è 137. Sono stati sottoposti a tampone più di 100 mila abitanti, i test proseguono a ciclo continuo: la gente viene convocata, esce di casa e viene incolonnata verso i pullman che fanno la navetta con i 190 centri dove si fanno i tamponi.
Le code davanti ai laboratori per i prelievi sono lunghissime. Pechino ha una capacità di 90 mila tamponi al giorno e quindi, 137 casi in sei giorni restano ancora un numero confortante (sempre che il focolaio non abbia preparato una bomba epidemica a orologeria che potrebbe esplodere tra un paio di giorni).
I test proseguono a ciclo continuo: la gente viene convocata, esce di casa e viene incolonnata verso i pullman che fanno la navetta con i 190 centri dove si fanno i tamponi. Le code davanti ai laboratori per i prelievi sono lunghissime. Pechino ha una capacità di 90 mila tamponi al giorno.
È anche una battaglia politica, ingigantita dal valore simbolico della capitale: le autorità non vogliono rischiare che i casi continuino a salire, perché Pechino deve essere un modello della capacità sanitaria del Partito-Stato. Però, sempre per ragioni di immagine, Xi Jinping non fa mettere in lockdown stretto la megalopoli: il modello Wuhan è stato ammorbidito e adattato.
Il resto della Cina continua a segnalare una manciata di contagi, ma sono tutti collegati al focolaio del mercato di Pechino, per questo sul web si cominciano a leggere proteste di gente che chiede perché la capitale non sia messa in lockdown stretto, come è stato fatto per Wuhan a gennaio e alcune città del nordest in seguito. Solo ieri Wuhan, dopo la campagna di test su tutti gli 11 milioni di abitanti, è stata dichiarata «libera da casi asintomatici».