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Un professionista che non apporta soluzioni è parte del problema.

Addio a Little Richard, l’artista che fece grande il Rock and Roll

Che sia stato Elvis Presley, detto The Pelvis, o Little Richard il vero e unico padre e re Rock and Roll poco importa a chi ama questo genere di musica. Di Richard Wayne Penniman, detto “Little” ma anche soprannominato“The Original King of Rock and Roll” Il vero re del Rock and Roll, nato 87 anni fa in un piccolo paesino della Georgia, profondo Sud degli Stati Uniti se ne sarebbe sempre sentito il bisogno se è dalla musica blues degli afroamericani che alla fine, è nato il vero Rock and Roll, che poi, grazie a un bianco e geniale Elvis Presley ha conquistato il mondo. O viceversa.

Little Richard nel 1953 durante un concerto in diretta tv davanti a centinaia di fan. Visibilissime la sua grinta e passione per il Rock and Roll.

Little Richard se ne è andato per un male incurabile alle ossa, nella sua casa di Nashville. Erano decenni che non appariva in pubblico e questo ha reso il commiato finale, meno doloroso. Tantissimi anni che non incideva una canzone, nemmeno un duetto. Ma bastava un suo brano lanciato per radio e tutti si scatenavanoscomponevano le proprie membra a ritmo, travolti da quelle good, damn, vibe, quelle buone, maledette vibrazioni che erano il richiamo della sacra chiesa del Rock and Roll, alla celebrazione sacra e collettiva della bellezza della musica, della compagnia e della vita. 

Il grande vecchio padre di un genere e di un periodo, se ne è andato circondato dall’amore dei figli, nuore e nipoti. Ha raggiunto Elvis e Jerry Lee Lewis e chissà quanta baldoria stanno, ora facendo, nell’al di là. Travolgente, omosessuale, clownesco, esplosivo, nell’America degli anni Cinquanta incarnava l’anima più ribelle e meno addolcita del nigger, del negro.

Dopo un decennio fiammeggiante, dove raccolse fortuna e fama, negli anni Sessanta continuò ad esibirsi, anche se nessun’altra delle sue canzoni entrò in classifica. Si avvicinò alla religione protestante, diventando anche un predicatore, sogno della sua infanzia, diradando la sua produzione di musica. Continuò comunque a fare concerti. Nel 1986 fu uno dei primi musicisti a essere inserito nella Rock and Roll Hall of Fame.

La sua grande influenza musicale sulla storia della musica e sulla cultura popolare del XX secolo, come i suoi lavori più celebrati appartengono soprattutto agli anni Cinquanta. Little Richard mescolò un sound molto ritmato da batteria e basso, ne aumentò la velocità, e aggiunse la sua interpretazione innovativa, fuori da ogni schema, scomposta rispetto ai corner impomatati, decadente nel scegliere i vestiti, una giacca bianca coi polsini sdruciti e tante macchie di vino su colletto e polsini.  E soprattutto un timbro di voce inedito, spregiudicato, oltraggioso trasgressivo e passionale. Fu così che un piccolo musicista, figlio di un musicista e di una cantante, cresciuto nella provincia più razzista da’America, povero in canna, fece la genesi del genere Rock and Roll, disegnò prima l’alba e poi tracciò la strada del Rock and Roll verso la diffusione e il successo universale. 

La musica di Little Richard ha avuto un profondo impatto su generi come il soul e il funk, influenzando molti interpreti in molte epoche, fino ala rap. La prova di questo sono le numerose onorificenze che ha guadagnato sia nel campo del Rock and Roll, che nel Blues, Jazz, R’n’B e la sua storia è stata aggiunta nel tempo, alla Rock and Roll Hall of Fame, alla Songwriters Hall of Fame. Tra le sue canzoni passate alla storia, ci sono ‘Tutti Frutti’, ‘Long Tall Sally’, ‘Lucille’, ‘Good Golly Miss Molly’. Il brano Tutti Frutti fu inserita nel 2010 nella prestigiosa Biblioteca del Congresso per il suo “sound ritmato e irresistibile, sposato a un’interpretazione vocale unica, che annunciò una nuova era per la storia della musica”, come recita la spiegazione.

Questo straordinario artista che, ringraziamo la sorte, non scelse di fare il pastore protestante e canterino, come aveva deciso a dieci anni, colpito da Brother Joe May, un cantante evangelista noto negli ambienti religiosi del Sud come The Thunderbolt of the West (Il fulmine del West).

Little Richard ha influenzato non solo lo  sviluppo di diversi generi musicali ma anche i suoi interpreti, contribuendo, in parte, al loro successo. James Brown lo chiamava “il suo idolo”  e più volte affermò che Little Richard era stato il primo a mischiare il Funk con il Rock and Roll negli anni Cinquanta. Otis Redding  pensava di lui come uno dei padri della nascita della musica soul.

Little Richard ha ispirato anche un altro grande re musicista afroamericano: Ray Charles che lo presenti nel leggendario The Legends of Rock n Roll concert, definendolo “un uomo che diede inizio a un genere di musica che gettò le basi per molto di quello che venne in seguito”.

E ancora, Bo Diddley disse che “Little Richard era un genio dello show business unico nel suo genere, e che aveva influenzato molte persone nel music business”. Paul McCartney  ha confessato di averlo sempre idolatrato quando andava a scuola da ragazzo, e che avrebbe voluto saper cantare come lui.E il rivale di british band Mick Jagger lo definì “il creatore” e “il suo primo idolo”. Bob Dylan  dichiarava spesso che quando era giovane la sua ambizione più grande sarebbe stata quella di entrare a far parte del gruppo musicale di Little Richard. Nel 1966, Jimi Hendrix, si presume che avrebbe detto di lui: «Voglio riuscire a fare con la mia chitarra quello che Little Richard fa con la sua voce». E altri ancora come Bob Seger, John Fogerty, David Bowie, Bon Scott, Angus Young, Freddie Mercury e Rod Stewart  sono solo alcuni degli altri artisti che hanno citato Little Richard come il musicista che più di tutti li ha influenzati nel loro lavoro.